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Cronaca - Lo ha stabilito una sentenza della corte di Cassazione

“Maltrattare moglie forte non è reato”

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“Maltrattare la moglie con un carattere forte non è rato”.

Lo ha stabilito una sentenza emessa dalla Cassazione il 2 luglio. La suprema corte, infatti, avrebbe annullato la condanna a otto mesi di reclusione nei confronti di un marito accusato di aver maltrattato la moglie per tre anni.

Il marito avrebbe sostenuto con successo di fronte ai giudici che non si trattava di malvessazioni in quanto la moglie “non era per nulla intimorita” dal suo comportamento, ma solo “scossa, esasperata, molto carica emotivamente.

Le mogli, che hanno un carattere “forte”, dunque, e non si lasciano “intimorire” dal clima d’intimidazione, comprensivo di percosse, al quale le sottopone il marito, corrono adesso il rischio di vedere assolto il coniuge dal reato di maltrattamenti proprio per via della fermezza della loro forza d’animo.

Immediate le reazioni della maggioranza e dell’opposizione contro la sentenza della Suprema Corte. In prima fila Alessandra Mussolini, che ha dichiarato: “Ancora una volta una sentenza della Cassazione riporta al buio medioevo la condizione delle donne. E’ inaudito che non costituisca reato maltrattare una donna, che si dimostri forte e non intimorita”.

Per Rosy Bindi (Pd) questo verdetto dimostra che “il maschilismo è duro a morire nella società come nelle aule dei tribunali e a maggior ragione dobbiamo continuare a difendere con la cultura della parità, con buone leggi e vere politiche di uguaglianza la dignità e i diritti delle donne”.

3 luglio, 2010 - 11.41