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Gli ultimi saranno i primi

<p>Benedetto XVI</p>

Benedetto XVI

“Vi sono ultimi che saranno primi e vi sono primi che saranno ultimi”.

E’ un Angelus dedicato ai più deboli, quello di Papa Benedetto XVI.

Il Pontefice, questa mattina, da Castel Gandolfo, ha citato il passo del Vangelo in cui Gesù elogia gli emarginati e i discriminati. Gli ultimi della Terra, che in Cielo saranno i primi.

“Dio abbassa i superbi e i potenti di questo mondo e innalza gli umili” ha Benedetto XVI, che ha poi definito la Vergine Maria come “l’esempio perfetto di tale verità evangelica”.

“La piccola e semplice fanciulla di Nazaret – ha aggiunto Papa Ratzinger – è diventata la Regina del mondo. Questa è una delle meraviglie che rivelano il cuore di Dio”.

Benedetto XVI ha anche inviato un messaggio a tutti i partecipanti al Meeting di Rimini, la manifestazione sul cuore e sull’umanità dell’uomo, che si sta svolgendo in questi giorni sulla riviera adriatica.

“Ritenere che sia il pane, cioé la soddisfazione materiale, a poter appagare l’uomo è una menzogna pericolosa – ha affermato il Papa -. L’uomo sa che non può rispondere da solo ai propri bisogni. Per quanto si illuda di essere autosufficiente, egli sperimenta che non può bastare a se stesso.

Ha bisogno di aprirsi ad altro, a qualcosa o a qualcuno, che possa donargli ciò che gli manca. Deve, per così dire, uscire da se stesso verso ciò che sia in grado di colmare l’ampiezza del suo desiderio”.