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Paganini porta a Viterbo il suo Tango e Sirtaki

<br />Raffaele Paganini

Raffaele Paganini

Una serata molto attesa quella del 5 agosto al Tuscia Operafestival. A calcare le scene è la volta di Raffaele Paganini in uno spettacolo molto particolare: Tango e Sirtaki.

Per la prima volta il grande ballerino italiano partecipa al Tuscia Operafestival, ma con in testa un grande progetto per il 2011: portare a Viterbo una vera e propria accademia di danza di altissimo livello e dare l’opportunità alle compagnie di esibirsi all’interno di un Festival Internazionale.

Già con la lirica al Tuscia Operafestival moltissimi giovani italiani e provenienti da tutto il mondo hanno avuto la possibilità di debuttare dopo aver seguito stage con professori di livello internazionale.
Dal 2011 si apre anche alla danza. Raffaele Paganini e Luigi Martelletta, regista e coreografo in Tango e Sirtaki, affiancheranno la direzione artistica del Tuscia Operafestival nella audizioni internazionali e selezioneranno giovani a Juilliard School a New York, all’American Ballet di Boston e nelle prestigiose scuole di Danza della Califiornia.

Lo spettacolo all’Arena di Valle Faul di domani, 5 agosto, vuole essere quindi solamente l’inizio di una collaborazione che dovrà poi sfociare nella realizzazione della settimana della Danza a Viterbo e nell’inserimento del corpo di ballo all’interno delle produzioni operistiche del 2011 al Tuscia Operafestival.
Se si dovesse riuscire a realizzare l’Aida di Verdi come preannunciato in conferenza stampa in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, che già quest’anno ha offerto le scene ed i costumi per Suor Angelica, si avrà davvero l’opportunità di assistere a spettacoli unici al mondo con tutte le eccellenze italiane affiancate dai giovani talenti.

Ma cosa sarà Tango e Sirtaki?
Tanghi: sulle note della musica di Astor Piazzolla, Raffaele Paganini e la sua compagnia daranno vita a emozioni che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita. Il balletto si dividerà in una serie di quadri, nei quali verranno rappresentati: l’amore (con passi a due), la forza (con danze di uomini) e poi ancora la passione e la violenza per concludere poi con la passione e la sensualità che questa musica, in modo particolare, riesce ad esprimere.

Sud: In un percorso ideale che ci conduce verso il sud dell Mediterraneo, il balletto prosegue attraverso tarantelle, pizziche, serenate e musiche tipiche dell’Italia meridionale. Le coreografie propongono un piacevole itinerario danzato che vuole dar voce all’estro immaginativo di tutte le popolazioni del mezzogiorno.

Crises: Tre autori straordinari: Aubry, Wollenweider e Olfield offrono a Luigi Martelletta la possibilità di disegnare alti momenti di coreografia contemporanea, in cui i danzatori volteggiano nell’aria intrecciando linee rigorosamente astratte e sottolineate da costumi, luci e colori curiosissimi.

Sirtaki: Alle soglie del matrimonio, un uomo viene assalito dai dubbi e dai timori e imprevedibilmente si allontana dall’amata e dalla sua terra, la Grecia, per iniziare un viaggio sia attraverso il mondo sia attraverso se stesso.

Nei suoi vagabondaggi visiterà così terre lontane e luoghi di incantevole bellezza. La diversità di atmosfere culturali e di civiltà lo condurranno a vivere sconosciute esperienze di vita tra sogni, speranze, delusioni, dolori e forti sentimenti d’amore e di amicizia. Ma pian piano la nostalgia del suo paese e della sua donna faranno breccia nel suo cuore riportandolo verso casa con la nuova consapevolezza che le radici di un uomo non possono essere cancellate. Il Sirtaki rappresenterà l’atto culminante e coinvolgente di questa presa di coscienza da parte dell’uomo.
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Raffaele si racconta

Ho iniziato gli studi di danza tardi, all’età di quattordici anni, e per questo ho fatto molti sacrifici per raggiungere il livello dei miei compagni di scuola.

Dopo il mio diploma di danzatore, ho iniziato a far parte della Compagnia di balletto del teatro di Roma, diventandone il primo ballerino e poi l’étoile.

Da allora, ho iniziato un percorso artistico come danzatore che mi ha dato l’opportunità di conoscere quasi tutti i teatri del mondo e i direttori che li dirigevano.

Ho ballato cose classiche, contemporanee, moderne e nel corso di questi anni ho maturato sempre più l’esigenza di costruire qualcosa di mio, che fosse in linea con il mio modo di vedere la Danza, con il mio essere danzatore e uomo.

Negli ultimi anni sono stato partecipe e interprete delle più grandi produzioni italiane ed europee ma non ne sono mai stato l’artefice, il produttore, responsabile.

Così è nata la mia esigenza e il piacere di costruire un sogno: la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini, con la quale cercherò di mettere a frutto tutto il mio bagaglio artistico e di trasmettere ai giovani danzatori le mie esperienze.

Credo molto in questo progetto e farò di tutto affinché la mia energia possa contagiare e coinvolgere tutti gli artisti che avrò accanto ed il pubblico che verrà a vedermi”.

Raffaele Paganini inizia i suoi studi di danza all’età di 14 anni presso la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e dopo soli quattro anni entra a far parte del Corpo di Ballo dell’Ente in qualità di solista prima e di étoile attualmente.

In questi anni diventa molto popolare in Italia anche grazie alle sue numerose apparizioni televisive in programmi di grande ascolto quali Fantastico 2, Il cappello sulle ventitré, Al Paradise, Pronto chi gioca, Europa Europa.
Come étoile ospite balla con svariate compagnie quali: London Festival Ballet, Ballet Theatre Francais de Nancy, Opera di Zurigo, Ballet Concerto de Puerto Rico, Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli.

Dal 1988 inoltre ha partecipato ogni anno al Gran Galà di Stelle in Canada.
Nella sua carriera ha ballato con grandi ballerine italiane e straniere, tra cui: Carla Fracci, Luciana Savignano, Gabriella Cohen, Oriella Dorella, Elisabetta Terabust, Raffaella Renzi, Alessandra Ferri, Maya Plisseskaya, Galina Samsova, Eva Evdokimova, Katherine Healy, Trinidad Sevillano, Isabel Guerin, Valentina Koslova, Eleonora Cassano, Aranxa Arguelles, Galina Panava, Grazia Galante.

Raffaele dimostra di possedere capacità recitative e musicali interpretando i musical.

Nella stagione ’95 -’96 è stato protagonista dei musical Un Americano a Parigi con Rossana Casale e, con l’Opera di Roma in una creazione di Mauro Bigonzetti ispirata a “Cenerentola”.

Nelle stagioni 1996/97 e 97/98 è protagonista del musical Cantando sotto la pioggia della Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi e nella stagione ’98/99 del musical Sette spose per sette fratelli, sempre con la regia di Saverio Marconi.
Inoltre, nelle ultime stagioni estive, è stato impegnato nelle repliche del Don Chisciotte, e del balletto Zorba il greco con le coreografie di Lorca Massine su musiche di

Teodorakis, che dal 1992 rappresenta in tutto il mondo.
Per il Teatro dell’Opera di Roma, nel 1998, è protagonista de Il pipistrello di Strauss.
Nel 2000 è in tournée con la seconda edizione di “Sette spose per sette fratelli”, con Momenti di Tango e Carmen con le coreografie di Luigi Martelletta e le musiche di Astor Piazzola. Sempre nel 2000 debutta come protagonista nel nuovo musical di Saverio Marconi Dance!.

Nel 2001 è ancora protagonista del musical Cantando sotto la pioggia e nel 2002, con il Balletto di Roma, ed è di nuovo in tour con una nuova edizione dello spettacolo Carmen.

Nel 2003 riprende, con enorme successo e con ben due tour (estivo e autunnale) lo spettacolo Momenti di Tango.
Il 2004 lo vede protagonista della nuova produzione del Balletto di Roma Giulietta e Romeo, con musiche originali di Prokofiev e coreografie di Monteverde. Il tour teatrale fa registrare l’invidiabile record del tutto esaurito nelle 190 repliche in 104 dei maggiori teatri italiani.

Il 2005 bissa il successo con la nuova produzione Coppelia con musiche di Leo Delibes e coreografie di Luigi Martelletta.
Nel 2006 Raffaele Paganini, il ballerino più amato dagli italiani, ma soprattutto il più visto con ogni suo spettacolo e unico etoile italiano realmente titolato a fregiarsi di tale riconoscimento, decide di fondare la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini e presenta, per la prima volta, una sua produzione che debutterà il prossimo 10 novembre: Da Tango a Sirtaki – omaggio a Zorba – con musiche di Astor Piazzola e coreografie di Luigi Martelletta.

Il tour si protrarrà poi fino a fine aprile 2007 e sono già confermati 115 spettacoli nei maggiori teatri italiani.
Tra i numerosi riconoscimenti e premi ricordiamo: Premio Bordighera, Premio Postano, Gonfalone d’Oro, Ulivo d’Argento, Premio Giovannini, Premio Cecchetti, Premio Platea d’Estate, Premio Gino Tani.

Di se stesso, Raffaele ha detto: “Io faccio parte di quella generazione di ballerini classici che posso definire un po’… ottusi (oggi non è più così). Mi spiego: io ho vissuto diversi anni all’estero, ho avuto la fortuna di lavorare in Inghilterra e di girare un po’ tutto il mondo con il London Festival Ballett; noi che facevamo danza classica pura quasi snobbavamo i musical, non si andava neppure a vederli… oggi ribadisco non è più così… ma allora c’erano questi pregiudizi. Un po’ come avveniva per la televisione del resto; quando io ho iniziato a fare televisione sono stato molto criticato nel mio ambiente.

Io invece ho capito che non c’era nulla di male, anzi. Si cambia solo “ambiente”, ma tu porti sempre la tua esperienza, la tua professionalità. Confesso che nei due anni in cui sono vissuto stabilmente a Londra non sono mai andato a vedere un musical. Oggi ovviamente me ne pento.

Appena posso, visto che ho una casa in Inghilterra, vado quasi appositamente per vedere gli spettacoli del west-end. C’era un amore per l’opera piuttosto, anche perché mia mamma era cantante lirica, mio padre danzatore classico… io sono nato in un teatro.

L’incontro con il musical è stato un caso. Io stavo facendo con Rossana Casale “Un Americano a Parigi” e venne Saverio Marconi a vedere lo spettacolo; venne non per vedere me, ma per “visionare” un’altra persona. Ma dopo aver visto quello spettacolo Marconi volle parlarmi e mi propose “Cantando sotto la pioggia”.

L’incontro causale con Saverio Marconi mi ha portato a dare un corso completamente diverso alla mia carriera, anche perché è arrivato nel momento giusto, quando avevo già un’età per cominciare a pensare a un futuro non solo come danzatore classico.”
Un musical che ami?
” Un musical che ho visto con piacere e che mi piacerebbe anche interpretare è “A Chorus Line”, il ruolo di Zach mi affascina molto. Probabilmente perchè si avvicina alla mia sensibilità di danzatore.
In “Dance” invece si può quasi dire che il personaggio è stato pensato apposta per Raffaele. Ed è stato quindi un lavoro molto diverso, ma anche di grande soddisfazione. “Fare uno spettacolo significa sempre creare qualcosa, e in questo caso lo è stato ancora di più.”

Paganini ha posrtato in scena anche Rodolfo Valentino. “Sono stato in scena la leggenda di Valentino. Carisma, sex appeal, tenacia. Segreta, inamovibile nel conquistare glorie e successi cinematografici.

Da anni inseguivo il grande Rodolfo. Si tratta di un vero e proprio spettacolo musicale in cui ho cantato, danzato e recitato nei panni di uno dei miti del cinema muto. E’ strano eppure più passa il tempo e più si rafforza il desiderio di interpretare ruoli che mi appartengono emozionalmente, personaggi che rivendicano confronti e somiglianze con la mia esistenza.

Come Rodolfo Valentino anche io (il primo di 11 fratelli) ho buttato sangue (e sudore) sulle tavole di un palcoscenico. Un ragazzo fortunato perché quei soldi guadagnati con la danza servivano a far felice la mia famiglia “.
“Ci sono artisti che dopo i quarant’anni gettano la spugna – scherza Paganini – io sto vivendo una seconda giovinezza”.