Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Santa Sede -Lo ha detto oggi papa Benedetto XVI

“Tutti firmino contro le bombe a grappolo”

<p>Benedetto XVI</p>

Benedetto XVI

“Tutti firmino contro le bombe a grappolo”.

Lo ha detto oggi Benedetto XVI compiacendosi per l’entrata in vigore della Convenzione sul bando delle munizioni.

“Il mio primo pensiero – ha aggiunto – va alle numerose vittime che hanno sofferto e continuano a soffrire gravi danni fisici e morali, fino alla perdita della vita, a causa di questi insidiosi ordigni, la cui presenza sul terreno spesso ostacola a lungo la ripresa delle attivita’ quotidiane di intere comunità”.

Il pontefice ha invitato tutti gli Stati ad aderire alla nuova Convenzione. “Il mio auspicio e incoraggiamento – ha concluso – è che si continui con sempre maggior vigore su questa strada, per la difesa della dignità e della vita umana, per la promozione dello sviluppo umano integrale, per lo stabilimento di un ordine internazionale pacifico e per la realizzazione del bene comune di tutte le persone e di tutti i popoli”.

La Convenzione secondo una nota della Santa Sede rappresenta un passo significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale, nonché un risultato notevole per un multilateralismo basato sulla cooperazione costruttiva fra attori governativi e non governativi e sul legame fra il diritto umanitario e i diritti umani.

“L’accordo infatti – si legge ancora nel testo diffuso dalla sala stampa della Santa Sede – oltre a colmare una grave lacuna del diritto umanitario, la Convenzione tende a dare una risposta forte e credibile ad un problema tuttora molto attuale, non solo per il continuo uso delle munizioni a grappolo, ma per il fatto che tali ordigni possono giacere inesplosi sul terreno, colpendo anche dopo molti anni dalla loro dispersione ed impedendo la ripresa della vita quotidiana della popolazione civile”.

1 agosto, 2010 - 15.14