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Cronaca - Aizzato contro i clienti che non pagavano

Un pitone per nascondere la coca

<p>Un pitone albino</p>

Un pitone albino

Un pitone a guardia della coca.

Era questo lo stratagemma utilizzato per custodire la droga da un’organizzazione dedita al traffico di cocaina.

Il cartello criminale è stato smantellato dalla guardia di finanza di Roma che, nell’ambito dell’operazione “Shyla Connection”, ha arrestato 12 persone.

In uno degli appartamenti degli arrestati è stato trovato un pitone albino lungo tre metri. Di esso si servivano i membri della banda, per spaventare chi non pagava.

Per renderlo più aggressivo, il pitone veniva lasciato a digiuno per giorni.

Il rettile fungeva anche da ottimo nascondiglio per la droga. Al loro arrivo, gli uomini della Forestale, intervenuti per prendere l’animale, lo hanno trovato sopra a una bustina con due etti di cocaina purissima.

Per catturarlo, la Forestale ha dovuto prima dargli un pollo da un chilo. Solo in un secondo momento è riuscita ad avvicinare il pitone e a portarlo al Bioparco di Roma, dove si trova tuttora.

Quanto agli arrestati, devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di altri reati contro il patrimonio e connessi all’illecita detenzione di armi e specie animali protetti.

Nel corso del blitz, scattato la notte scorsa, sono stati sequestrati cinque chili di cocaina e due semiautomatiche calibro 9.

11 agosto, 2010 - 12.59