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Cronaca - L'appello del figlio di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione per adulterio

“Europa deve battersi per mia madre”

<p>Carla Bruni, tra coloro che si sono mobilitati a favore di Sakineh</p>

Carla Bruni, tra coloro che si sono mobilitati a favore di Sakineh

“Se voi allentate la pressione, mia madre sarà uccisa”.

A lanciare il disperato appello è il di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per l’omicidio del marito. Secondo Sajjad, la detenzione della madre sarebbe durissima. “Subisce incessanti interrogatori da parte dei servizi iraniani.

E’ possibile – continua Sajjad – che dopo la sua apparizione alla televisione l’abbiano messa in una cella individuale”. Sulla confessione alla tv, il figlio sottolinea che è arrivata dopo che la donna è stata torturata.
Il figlio di Sakineh ha suggerito, infine, di rivolgersi al Brasile e alla Turchia, che hanno “legami privilegiati con la Repubblica islamica per proseguire con la pressione sul caso della madre”.

La mobilitazione per la Sakineh ha visto protagonisti anche diversi personaggi pubblici, su tutti Carla Bruni, moglie del presidente francese Sarkozy che dopo aver scritto una lettera di solidarietà per la donna è stata duramente attaccata dai media iraniani.

Solidarietà anche su Facebook. Sul social network, infatti, è nato il gruppo “No alla lapidazione Sakineh Mohammadi Ashtiani”. Oltre novantamila le persone che vi hanno preso parte per esprimere il loro sostegno alla donna iraniana.

3 settembre, 2010 - 11.31