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Fini-Berlusconi, il dialogo non procede

</p> <p>Silvio Berlusconi</p> [1]

Silvio Berlusconi

Fini-Berlusconi, il dialogo non procede.

Si sono di nuovo bruscamente interrotti i colloqui tra gli ambasciatori di Berlusconi e Fini sui temi della giustizia.

Negli ultimi giorni, infatti, il ministro Angelino Alfano e Italo Bocchino sul versante politico, e Niccolò Ghedini e Giulia Bongiorno sul versante tecnico, avevano avviato colloqui e approfondimenti per definire un’intesa per mettere al riparo Berlusconi dalle vicende giudiziarie cui è interessato.

Ma adesso è calato un nuovo gelo. I finiani denunciano infatti che, a fronte della disponibilità di Fli a trovare un’intesa che stabilizzi i rapporti all’interno del centrodestra si registra contemporaneamente un’escalation della campagna mediatica contro il presidente della Camera da parte della stampa vicina al presidente del Consiglio.

Sempre in ambienti vicini a Fini – riferiscono fonti di Fli – si sarebbe venuti in possesso di “elementi che evidenziano una vera e propria attività di dossieraggio, con utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all’estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa”.

L’accusa viene esplicitata proprio da uno degli uomini più vicini a Fini, Carmelo Briguglio, che proprio oggi, in qualità di membro del Copasir, ha annunciato l’intenzione di chiedere, al presidente D’Alema, “che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica assuma una decisa iniziativa in relazione alla pubblicazione di atti di dubbia autenticità, se non addirittura falsi, formalmente intestati ad Autorità di Stati stranieri, con lo scopo di alimentare la campagna scandalistica contro la terza carica dello Stato italiano”.

“In particolare – aggiunge Briguglio – chiederò di approfondire, al di là delle smentite ufficiali, sia la possibile partecipazione a questa azione di dossieraggio di pezzi di Servizi deviati, sia l’attività della nostra intelligence a tutela delle massime cariche della Repubblica rispetto a manovre messe in atto anche all’estero ai danni del Presidente della Camera dei Deputati”.

“A fronte di responsabilità e competenze della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Affari Esteri, considero una gravissima anomalia – ha detto Briguglio – che tali atti siano pubblicati e utilizzati con grande evidenza dal quotidiano di famiglia del Presidente del Consiglio per alimentare una incessante campagna scandalistica ai danni del Presidente di un ramo del Parlamento”.