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Iran -Il destino della 43enne è segnato

Sakineh sarà impiccata per omicidio

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Sakineh sarà impiccata per omicidio.

Lo ha annunciato il procuratore generale dell’Iran Gholam Hussein Mohsen.

Il destino della 43enne che, fino a pochi mesi fa, rischiava la lapidazione per adulterio, è comunque segnato. Non è bastata la campagna di mobilitazione avviata in Europa per salvare Sakineh: la donna è stata comunque condannata a morte.

Il reato di cui è accusata è la complicità nell’assassinio del marito.

Il ministro degli Esteri iraniano Ramin Mehman-Parast ha reso noto che la procedura penale, in realtà, non è ancora conclusa e che un verdetto sarà deciso solo quando sarà terminata. Ma, in base alla decisione del tribunale, Sakineh è stata condannata a morte per omicidio. Un’accusa che ha la preminenza su quella di adulterio.

“La questione non deve essere strumentalizzata – ha dichiarato il procuratore Mohsen, riferendosi alla mobilitazione mondiale per salvare Sakineh -. Il potere giudiziario non può essere condizionato dalla campagna di propaganda occidentale”.

A chiedere, invece, l’aiuto dell’Occidente è il figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadej che, in lacrime, ha chiesto aiuto alle autoerità italiane, affinché intercedano per evitare che sua madre finisca sul patibolo.

28 settembre, 2010 - 10.30