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Sanità, in manette ex direttore generale

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Nuovo arresto eccellente nell’ambito dell’inchiesta sulla Asl.

A finire in manette, stavolta, l’ex direttore generale della Asl Roma H Luciano Mingiacchi, 67enne.
L’accusa sarebbe di corruzione per un atto contrario ai doveri del proprio ufficio aggravata.

Secondo le indagini della procura di Viterbo, Mingiacchi avrebbe agito in maniera analoga a Ferdinando Selvaggini (dipendente del Ced della Asl viterbese) e Patrizia Sanna (dirigente del servizio informatico della Asl Roma H), arrestati rispettivamente l’11 dicembre 2009 e il 9 luglio 2010.

Come loro, anche Mingiacchi si sarebbe prodigato per assicurare alla Isa di Alfredo Moscaroli, arrestato anche lui a dicembre, l’affidamento a procedura negoziata di appalti di fornitura e servizi nel settore informatico. Incarichi il cui valore ammontava a milioni di euro. I vantaggi per la Isa sono stati quantificabili in incarichi che hanno consentito alla società di introitare dalla più di mezzo milione di euro all’anno a partirte dal 2005.

In cambio, sempre secondo le indagini, Mingiacchi avrebbe percepito 5mila euro mensili, con cadenza mensile dal 2005 a febbraio del 2009, somma che gli veniva versata attraverso la dipendente Patrizia Sanna.

Da quanto risultava dalle dichiarazioni di Moscaroli, la pratica corruttiva ebbe inizio dalla stipula tra Asl di Viterbo e Asl di Rieti di una convenzione per la gestione di attività informatiche che già erano gestite per la Asl viterbese esclusivamente dalla Isa.
Con l’approdo della Sanna alla Asl Roma H, la stessa convenzione venne stipulata anche nella capitale con il conseguente vantaggio per la Isa, consistito svariati milioni di euro di pagamenti per i servizi svolti.
A consentire che il patto proseguisse fu proprio Mingiacchi già nel 2005, quando ancora cioè non ricopriva la carica di direttore generale ma quella di commissario straordinario.

Gli elementi a carico di Mingiacchi sarebbero emersi dall’esame dei documenti sequestrati presso la Isa.
Sono in corso indagini per stabilire se una consulenza affidata dalla Isa al nipote di Luciano Mingiacchi per la somma di 5mila euro mensili sia stata frutto della stessa azione corruttiva.
Titolari dell’indagine i pm Fabrizio Tucci e Stefano D’Arma. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa in mattinata dal giudice per le indagini preliminari Salvatore Fanti.
L’arresto è stato eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Viterbo. Mingiacchi è detenuto, ora, al carcere di Velletri, a disposizione della magistratura viterbese.