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Cile, fuori anche i soccorritori

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Cile, fuori anche i soccorritori.

L’incubo, durato settanta giorni, è finito e la missione è stata portata a termine. L’ultimo ad uscire è stato Luis Urzua, anche lui portato in salvo dalla capsula Fenix.
Una volta fuori, lo hanno avvolto con la bandiera cilena e poi l’abbraccio del presidente Sebastian Pinera. E’ stato proprio lui a sigillare il pozzo della miniera una volta che anche i soccorritori sono usciti.

Luis Urzua è stato il capo-turno e leader del gruppo fin dal giorno del crollo, il 5 agosto. Urzua è riuscito a imporre l’ordine e la disciplina nel gruppo. Fin dai primi giorni di prigionia, Urzua ha razionato gli alimenti dei quali disponevano i minatori, qualche lattina di tonno, latte e frutta in scatola.

Solo dopo l’uscita dei sei soccorritori calati in fondo al giacimento per organizzare la risalita degli operai, il Cile ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Manuel Gonzalez, tecnico con 20 anni di esperienza nell’affrontare questo tipo di incidenti, è rimasto per circa mezz’ora solo nella cavità sotterranea. Le tv cilene lo hanno definito come “l’uomo che ha spento la luce”.

Il sigillo posto dal presidente cileno ha voluto simboleggiare la fine dell’incidente che ha intrappolato 33 uomini per oltre due mesi.