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“Io sono il presidente di tutti”

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“Io sono il presidente di tutti”.

Lo ha affermato Christian Wulff, che ha aggiunto: “Anche il presidente dei tedeschi musulmani e dei musulmani che vivono in Germania. Io dico no a ogni scontro tra le fedi e le culture, il futuro appartiene alle nazioni che sanno essere multiculturali”.

Il presidente federale tedesco, membro del partito della cancelliera Angela Merkel, nel suo atteso discorso celebrativo del ventesimo anniversario della riunificazione tedesca, alla solenne cerimonia a Brema.

Vent’anni dopo il ritorno dell’unità nazionale, dunque, il vertice politico della prima potenza europea si pone come priorità la lotta alle nuove destre anti-islamiche e xenofobe.

Il discorso di Wulff è un segnale importantissimo della Germania unita al mondo, nel giorno del ventennale.

In cerimonie celebrative tenutesi tutte a basso tono, senza parate militari né orgoglio né sfoggio di bandiere, il capo dello Stato ha voluto lanciare un messaggio preciso, sicuramente lo ha fatto in accordo con la cancelliera.

“Io lancio un appello a tutti i cittadini del nostro Paese riunificato – ha detto – non lasciatevi contagiare dal virus della xenofobia. Certo, chi viene a vivere da noi deve accettare i nostri valori costitutivi, la nostra Costituzione, i nostri usi. Ma pregiudizi e muri contro le minoranze sono cose che non possiamo accettare”.

Il discorso del presidente è politicamente importantissimo per il momento in cui cade in Europa, mentre dall’Olanda alla parte leghista dell’Italia, dall’Austria alla Svezia, nuovi partiti della destra radicale prendono piede lanciando slogan anti-islamici. Il centrodestra tedesco della Merkel è e vuole essere altro. “Il futuro appartiene alle nazioni che sanno accettare molteplici realtà culturali, nuove idee, dibattiti e discussioni con gli stranieri, e la Germania ha bisogno degli immigrati”, ha detto Wulff evocando implicitamente il modello del Regno Unito e di Londra capitale multietnica del mondo, contro ogni steccato ostile agli immigrati. Per poi sottolineare: “Io sono il presidente di tutti, sono anche il presidente dei musulmani viventi in Germania, lo sono con passione e convinzione. Appartenere a una comunità o no non è determinato dal passaporto”. E ancora: “Senza dubbio la tradizione cristiana e quella ebraica appartengono storicamente all’identità tedesca, ma nel frattempo anche l’islam è entrato a farvi parte… come scrisse Goethe 200 anni fa, ‘Oriente e Occidente non sono più divisibili’. Ma abbiamo ancora molto da fare per l’integrazione”. E questo, secondo Wulff, è un compito costitutivo di un “Unverkrampfter Patriotismus”, di un patriottismo disteso, rilassato e tranquillo. Ancora una volta, e stavolta non casualmente nel ventennale della riunificazione, viene dal centrodestra tedesco una dichiarazione di guerra alle nuove destre xenofobe e a ogni deriva nazionalista.