- Corriere2000 - https://www.corriere2000.it -

La forza dei sogni

</p> [1]

Il sogno è un teatro in cui chi sogna è scena,
attore, suggeritore, regista, autore, pubblico
e critico insieme. (C.G.Jung)
Il sogno di Alessio 34 anni.

Ho fatto un sogno che mi ha lasciato molto scosso al momento del risveglio. Tralasciando alcune fasi abbastanza concitate devo dire che rispecchiava molto la mia realtà. Nel sogno ero me stesso.

Mi stavo recando con la mia ragazza a un appuntamento percorrendo un’autostrada. Non era la solita autostrada ma piena di curve. Pur andando a velocità moderata, avevo grande difficoltà a mantenere il controllo della vettura. Mentre mi lamentavo per lo stato della strada, dallo specchietto retrovisore assistevo all’incidente di una vettura.

Mi sono fermato per soccorrere le persone. La cosa terribile è che, pur non essendoci morti ma solo feriti, uno di questi era ridotto veramente male: aveva ferite e fratture in tutto il corpo e quando i soccorritori lo sollevavano per deporlo nella lettiga gridava in modo assordante.

Erano urla lancinanti, ancora mi rimbombano nelle orecchie. Anche le fratture scomposte mi hanno turbato, così come le ferite. Quest’ultime erano profonde e riuscivo a vedere la carne viva. Dietro il sedere aveva delle piaghe terribili che mi hanno ricordato le piaghe da decubito che ho visto qualche giorno fa … (in una determinata occasione). Che cosa può significare tutto questo?

Perché mi sono svegliato così agitato pur non essendo coinvolto direttamente nell’incidente.

Ho scelto di avventurarmi nell’interpretazione di questo sogno, tra alcuni che mi sono stati proposti, poiché il materiale descritto presenta una sequenza d’immagini con elementi molto simbolici, quasi da manuale. Ricordiamo e partiamo dall’assunto che nella drammaticità onirica nulla è casuale.

Il dubbio della casualità potrebbe sorgere nell’associare – per esempio – il sogno a quanto visto qualche giorno prima dal sognatore: “Le piaghe dietro al sedere, che mi hanno ricordato quelle di decubito che ho visto qualche giorno fa”.

Questa spiegazione “ingenua” non tiene conto della struttura drammatica del sogno che pone il “simbolo piaghe” in un contesto denso di significato. E’ vero che l’attività onirica utilizza spesso le immagini viste in precedenza, solitamente da pochi giorni, ma è facile dedurre che oltre quelle immagini il soggetto è stato distratto da altre migliaia d’immagini.

Sono riproposte solo quelle scene che l’inconscio del sognatore ritiene, a vari livelli, indicative. Per una buona interpretazione dei sogni è utile associare le immagini notturne alla vita di chi le sogna. Per questo è necessario conoscere il sognatore è chiedere alcuni approfondimenti per dare supporto alla tesi interpretativa. In questo caso l’interpretazione sarà di massima e trarrà particolarmente spunto da simboli che Jung definì appartenenti alla psiche oggettiva.

L’autostrada assume simbolicamente la vita del sognatore, piena di curve. Difficile. “Avevo grande difficoltà a mantenere il controllo della vettura”.

Quest’affermazione rappresenta l’ansia correlata alla possibilità di perdere il proprio controllo di non farcela a superare i momenti cruciali e difficoltà (paura di nevrosi?) L’incidente che è visto dallo specchietto retrovisore, fa pensare a qualcosa alle spalle del sognatore, che appartiene al passato. Dallo specchio Alessio potrebbe vedere se stesso coinvolto nell’incidente.

In alcuni momenti drammatici della propria vita. Questa ipotesi è confortata dalla grande agitazione sperimentata al risveglio. L’inconscio può avere una un’azione protettiva, per non farci soffrire troppo, “spostando” su altre persone alcune immagini, collegate alla sofferenza, che ci vedono protagonisti.

Tornando alle parole di Alessio: “La cosa terribile è che pur non essendoci morti ma solo feriti, uno di questi era ridotto veramente male”. Le fratture scomposte, (uscirne con le ossa rotte, che è anche un modo dire) le ferite e soprattutto le piaghe nel sedere (toccare il fondo, sofferenza che si protrae da molto tempo, difficoltà a reagire per immobilità) rimandano a dolori ancora vivi mentre la morte, nel simbolo, prelude alla fine ma anche al rinnovamento, alla voglia e alla possibilità di cambiare.

Nel sogno è inoltre possibile intravedere un’azione di aiuto, un avvertimento terapeutico: la strada che Alessio, oggi, percorre con la sua ragazza è di nuovo tortuosa, pericolosa e sicuramente non scevra da possibili sofferenze. Dal sogno appare la consapevolezza da parte del sognatore, di poter guardare senza paure le proprie ferite e, attraverso esse, cogliere il senso della possibile rinascita.

Post riflessione. Qual è l’aiuto che si può ricevere dall’interpretazione? Che cosa può e vuole trasmettere lo psicologo al sognatore?

Questo difficile compito lo descrisse molto bene il compianto analista d’ispirazione junghiana, Aldo Carotenuto: Il mio compito di analista è di aiutare l’altro a guardarsi dentro, assisterlo nella ricerca, senza suggerire risposte, di alcun tipo, perché realmente io non ho risposte da dargli.

Il suo dolore è assolutamente personale e tale deve essere la soluzione. Il paziente deve fare dunque un salto, abbandonare le risposte ottenute dalla religione, dalla filosofia, o dalla politica, per chiedere a se stesso il significato di ciò che lo tormenta.

Deve imparare ad ascoltare quanto gli comunica la sua stessa sofferenza e imparare a tradurlo in un suo linguaggio che esprimerà anche la sua filosofia.

Angelo Russo