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“Non è vero, sono innocente”

<p>A sinistra Sabrina Misseri con Sarah Scazzi</p> [1]

A sinistra Sabrina Misseri con Sarah Scazzi

“E’ tutto assurdo. Sono innocente”.

Sono le prime parole di Sabrina Misseri, figlia dello zio-omicida di Sarah Scazzi, subito dopo l’arresto per concorso in omicidio e sequestro di persona.

Difficile per gli inquirenti ricostruire chiaramente i fatti. Certo è che Michele Misseri dopo aver ammesso di aver ucciso e poi violentato la nipote, ora sta pian piano rilasciando vaghe e frammentarie dichiarazioni che aggiungono particolari inquietanti alla vicenda.

Secondo l’ultima confessione del padre, Sabrina Misseri avrebbe tenuto ferma Sarah mentre suo padre la strangolava poi lo avrebbe anche aiutato a caricare il corpo senza vita della cugina sulla Seat Marbella.

E proprio Sabrina avrebbe attirato Sarah nel garage dove è avvenuto l’omicidio. Sarah da sola è difficile che scendesse senza essere costretta dopo che pochi giorni prima era stata molestata per l’ennesima volta dallo zio.

Sabrina, sempre secondo Michele Misseri, l’avrebbe aiutato per dare una lezione alla cugina. Sarah infatti si era invaghita dello stesso ragazzo che piaceva a lei. Nel garage quindi sarebbe scoppiata una lite furibonda che dopo un crescendo di violenza sarebbe terminata appunto nell’omicidio della ragazza.

Mentre Misseri le stringeva la corda intorno al collo, Sabrina la teneva ferma. Il tutto si è svolto di fretta perché nel frattempo stava arrivando Mariangela, l’amica che doveva portare le due ragazzine al mare.

Michele ha ripetuto ieri di fronte ai Ris ogni gesto compiuto quel giorno indicando il punto in cui è caduta Sarah. Durante la perquisizione sono state ritrovate anche le cuffiette della giovane e la batteria del cellulare che lo zio aveva detto di aver buttato in campagna.

Eppure Sabrina non cede. Non confessa e non conferma le dichiarazioni del padre. Il procuratore capo Franco Sebastio, l’aggiunto Pietro Argentino e il pm Mariano Buccoliero hanno deciso per il fermo.