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Regione Lazio -L'assessore Angela Birindelli esterna

“Rispondo solo alla Polverini e al partito”

di Paola Pierdomenico
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“Equitani è un valido amministratore. Marini è il politico più lungimirante della provincia di Viterbo. Chi si mette contro di loro, si mette contro di me”.

Sembra quasi una diffida quella di Angela Birindelli. L’assessore regionale all’Agricoltura, però, butta acqua sul fuoco a proposito delle voci che la vedrebbero ai ferri corti con il presidente della commissione Francesco Battistoni, ma le sue idee sono chiare e lei non le nasconde. “Della serie a buon intenditor…”

Una vera sorpresa, la Birindelli. Donna forte, sicura e consapevole del suo ruolo. Non dimostra certo di essere il vuoto paravento “rosa” che alcuni pensavano.

“Credo che ognuno debba fare il suo mestiere – dice l’assessore regionale -. Da parte mia c’è stata sempre la massima collaborazione con il presidente della commissione Agricoltura. Siamo entrambi del territorio e per me non c’è nessuna lite, ma solo la volontà di collaborare per raggiungere risultati concreti per la provincia di Viterbo. Sono stata chiamata per fare l’amministrazione e non la politica”.

Concetto che l’assessore ha ribadito anche alla luce dell’ultimatum lanciato dal consigliere Battistoni, che avrebbe chiesto un’immediata risoluzione del problema politico o attraverso la sua sostituzione tra i banchi della giunta o con una compensazione in Provincia o in Comune. “Sono stata chiamata da un partito – insiste la Birindelli – e nominata da Renata Polverini per fare amministrazione e non politica. Ed è quello che farò. Non accetto le richieste di un singolo. Quando verrà meno la fiducia del mio partito, sarò la prima a lasciare l’incarico”.

La staffetta tra lei e Battistoni sembra, quindi, un’ipotesi ancora aperta. “Tutto è possibile in politica. Sono a disposizione del partito che mi ha cercata per risolvere il problema delle quote rosa. Non sono dove sono per mia volontà. Seguo le direttive regionali e nazionali del mio partito e non quelle di un singolo”.

C’è chi ipotizza che causa della rottura tra la Birindelli e Battistoni sia la vicinanza dell’assessore a Paolo Equitani. “Sono un ingegnere – afferma -, la mia è una professione molto pragmatica e concreta. Paolo Equitani è stato e sarà sempre un grande punto di riferimento perché, per me, è un valido amministratore. E ho stima di Giulio Marini che reputo il politico più lungimirante e preparato della provincia. Chi pensa di mettersi contro di loro, si mette contro di me – avverte -. Credo molto nell’amicizia e quindi preferirei dimettermi piuttosto che tradirli, anche perché ho la libertà morale e materiale per farlo. Io un lavoro ce l’ho. Non ho problemi”.

Che, dunque, lo scontro sia più tra Battistoni ed Equitani? “In politica – dichiara la Birindelli – ci sono giochi in continua evoluzione. Ci sono sempre alti e bassi. Ma le persone intelligenti e di uno stesso schieramento devono seguire una linea politica comune, che è quella indicata dal coordinamento provinciale e regionale. Chi decide di stare fuori dal gruppo, lo fa da solo, perché nessuno può decidere di mettere fuori gli altri”.

Per quanto riguarda la sua scarsa presenza sui media e in altre occasioni, a differenza di altri, l’assessore spiega: “La cosa non mi infastidisce. Credo nell’amministrazione fattiva e preferisco uscire sui giornali quando ho cose concrete da dire. Non intervengo sul giallo di Gradoli o sugli elicotteri, anche perché non faccio l’opinionista o il politico. Parlo solo quando ho fatti concreti tra le mani, altrimenti è meglio tacere. Anche perché credo che la mia opinione non interessi alla gente. Interessano più i risultati in agricoltura”.

La sua, dunque, non è una tattica per studiare un campo di cui lei stessa ha detto di essere poco esperta. “A prescindere dal fatto che non amo le strategie – dice – il mio è solo un modo per avere i toni giusti, perché non amo stare sopra le righe. L’agricoltura è un campo nuovo, ma penso che tanti politici che avrebbero potuto prendere il mio posto, sarebbero andati lì nella mia stessa condizione o, forse, anche peggio. Non mi sento più impreparata degli altri, ma solo più responsabile nel fare le mie esternazioni. A chi si aspetta delle risposte da me, voglio parlare di cose reali che riguardano il mio settore”.

L’assessore si trova a ricoprire un ruolo principale in un settore primario del territorio di competenza prettamente maschile. Ma questo non sembra spaventarla “Sono abituata a questo tipo di cose – afferma -. Fino a due mesi fa, stavo sui cantieri a dirigere i lavori. Non sento mai le pressioni delle persone addosso. Se qualcuno lavora bene e si impegna, le pressioni che si sentono sono solo quelle che vengono da se stessi. E l’agitazione che si vede circolare in questi giorni, dimostra che le tensioni le sentono altri e non io”.

E alla fine un commento per i suoi giorni da assessore. “Sto facendo una bellissima esperienza – conclude -. Ho conosciuto persone preparate a livello politico e amministrativo. Ho avuto modo di lavorare con Renata Polverini, che reputo una donna dalle grandi potenzialità e che, sicuramente, lascerà un segno indelebile in questi cinque anni di amministrazione. Andrò avanti finché ci saranno i presupposti e lo farò con impegno”.

Inoltre. “Ho conosciuto gente nuova e interessante e, forse, lati nascosti di chi pensavo di conoscere. Ho capito una cosa importante: le persone si conoscono nei momenti di difficoltà, perché quando tutto va bene è tutto più semplice o no?”.

19 ottobre, 2010 - 17.48