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Sarah Scazzi, forse qualcuno ha coperto lo zio

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Sarah Scazzi, forse qualcuno ha coperto lo zio.

Sono in corso le indagini della procura di Taranto per capire se l’uccisione e l’occultamento del cadavere della 15enne di Avetrana siano avvenuti come raccontato dallo zio Michele Misseri. I pm si chiedono se l’uomo abbia fatto tutto da solo o se sia stato coperto da qualcuno.

A breve dovrebbero essere ascoltati altri parenti tra cui il fratello della ragazza, Claudio, poi tutti i familiari e le persone vicine alla vittima.
In particolare, la procura sta cercando di capire se a Misseri siano bastati solo dodici minuti per strangolare la nipote e portare via il corpo dal garage, mentre moglie e figlie erano in casa, a pochi metri di distanza. Si pensa che qualcuno abbia coperto l’omicida almeno fino alle 16. A quell’ora, Misseri disse di aver telefonato a un cognato, secondo cui invece la telefonata avvenne alle 15.

Inizialmente, però, Misseri aveva detto agli inquirenti di non essersi mai mosso da casa. Una ricostruzione che sarebbe stata smentita dagli investigatori, secondo cui, il cellulare di Misseri, tra le 15 e le 15,30 del 26 agosto, agganciò le celle telefoniche di Nardò, in provincia di Lecce, a pochi chilometri dal luogo dove è stata ritrovata Sarah, e non quelle di Avetrana, dove l’uomo disse di trovarsi mentre parlava al telefono col cognato.