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Dubbi sull’ora della morte di Sarah

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Dubbi sulla morte di Sarah Scazzi.

Nuove ombre sull’omicidio della 15enne di Avetrana.

L’esito dell’autopsia, infatti, ha messo in discussione l’orario della morte di Sarah, finora collocata tra le 14,28 e le 14,35 del 26 agosto scorso.

L’esame autoptico avrebbe, invece, rivelato l’assenza di cibo nello stomaco della ragazza. Un particolare anomalo, dal momento che Sarah, prima di uscire di casa per andare al mare con la cugina Sabrina, aveva mangiato un “sofficino”.

Se il decesso fosse avvenuto all’orario indicato dagli inquirenti, la ragazza non avrebbe avuto il tempo di digerire.
“Il fatto che non siano stati trovati residui evidenti di cibo può significare tre cose – ha spiegato ai giornalisti il medico legale Luigi Strada, che ha eseguito l’autopsia -: che Sarah abbia mangiato poco e non a ridosso dell’omicidio, che abbia vomitato magari per stati d’ansia dopo un litigio e si siano cancellate le tracce, o che abbia digerito lasciando residui granulosi e un liquido torbido”.

Un dettaglio che, in ogni caso, potrebbe portare i pm titolari dell’inchiesta a rivedere l’intero quadro accusatorio che, finora, vede come principali indiziati lo zio di Sarah, Michele Misseri e la figlia Sabrina.