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Accordo Pomigliano, la Fiom non c’è

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E’ ripartito stamane a Roma il tavolo tra sindacati, tranne la Fiom, e la Fiat per stendere il nuovo contratto di lavoro per riassumere nel 2011 i 4.600 lavoratori a Pomigliano d’Arco, dove si costruirà la nuova Panda.

Il segretario generale della Fismic Campania, Felice Mercogliano, si dice “fiducioso di chiudere entro la giornata di oggi”.

“La mancata partecipazione della Fiom alla firma del nuovo contratto – spiega Giovanni Sgambati, segretario regionale della Campania della Uilm – è un errore”. E ora lo commetteranno anche su Mirafiori. Solo con le proteste non si fanno accordi condivisi. C’è bisogno di un atteggiamento di responsabilità. Mi auspico che la Fiom ci ripensi”.

La spaccatura sembra per ora insanabile. Duro l’attacco del presidente del Comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi: “Sugli accordi di Pomigliano e Mirafiori Angeletti dice che la Fiom non ha firmato, perché ha smesso di essere un sindacato per essere un movimento politico in cerca di visibilità? E’ solo l’autodifesa di un sindacato totalmente in mano all’azienda. Angeletti e Bonanni sono la vergogna del sindacalismo italiano”.

A poche ore dal comitato centrale della Fiom che deciderà le iniziative di lotta dopo l’accordo di Mirafiori, Cremaschi alza i toni dello scontro fra le associazioni di rappresentanza dei lavoratori e, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, risponde al segretario della Uil Luigi Angeletti.

“Non è mai successo dal ’45 ad oggi che un sindacato italiano firmasse l’esclusione di un altro sindacato. E’ una macchia indelebile sulla storia di Cisl e Uil. Per noi non contano più niente. Sono fuori dalla cultura democratica sindacale dell’Italia costituzionale”.

Cremaschi poi ha fatto sapere che le manifestazioni di protesta della Fiom “scuoteranno il Paese”.