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Mafia - La madre del piccolo Di Matteo respinge le scuse di Spatuzza

“Non perdono gli assassini di mio figlio”

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“Per lui eravamo degli angeli”.

E’ in corso in queste ore la deposizione di Gaspare Spatuzza al processo per il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.

Il bimbo, figlio del pentito Santino Di Matteo, fu rapito e ucciso nel ’93 da un gruppo di mafiosi (tra cui Spatuzza) travestiti da poliziotti.

L’assassinio era una vendetta nei confronti del padre, che aveva deciso di iniziare a collaborare con la magistratura.

“E’ un macigno che porteremo per tutta l’eternità – ha detto Spatuzza, che ha ammesso di aver sequestrato, ma non ucciso il piccolo Giuseppe -.

Agli occhi del bambino siamo apparsi degli angeli, ma in realtà eravamo dei lupi”.
I finti poliziotti avevano detto al bambino che gli avrebbero fatto incontrare il padre. “Lui era felice – ha raccontato Spatuzza – e diceva: ‘papà mio, amore mio”.

Il pentito ha poi chiesto perdono alla famiglia del bambino. La risposta della madre Franca Castellese è arrivata dopo pochi minuti: “Non sono disposta a perdonare nessuno degli assassini di mio figlio, un bambino innocente che è stato sequestrato, torturato, oltraggiato anche dopo la sua morte. Come posso perdonare?”.

Il corpo del piccolo Giuseppe non fu mai ritrovato. Secondo le indagini, sarebbe stato disciolto in una vasca di acido nitrico.

2 dicembre, 2010 - 14.39