Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
L'Australia punta il dito contro gli Stati Uniti

Scandalo Wikileaks, colpa degli Usa

<p>La schermata di Wikileaks</p>

La schermata di Wikileaks

Assange, l’Australia punta il dito contro gli Usa.

Il governo australiano accusa gli Stati Uniti: sono loro i responsabili dello scandalo Wikileaks e della fuga di notizie.

Lo ha dichiarato Kevin Rudd, ministro degli Esteri australiano, che ha assicurato che nessuna azione legale in Australia contro Assange sarà dettata da ragioni politiche.

“Siamo una nazione fondata sulla legge – ha affermato Rudd – e come tale dobbiamo aspettare i rapporti della polizia federale australiana. Le decisioni saranno prese dai tribunali australiani. Queste sono decisioni legali e giudiziarie, non politiche, e così dovrebbe essere in qualsiasi altro Paese”.

Parole che suonano come una risposta ai recenti attacchi del fondatore di Wikileaks al governo del suo Paese. Nei giorni scorsi, infatti, Assange aveva dichiarato che il premier laburista Julia Gillard non lo difende perché non vuole che vengano a galla verità scomode sui suoi “affari” diplomatici e politici. “Il governo australiano è pienamente asservito agli Usa, se si tratta di cancellare il mio passaporto australiano o di spiare e perseguitare i sostenitori di Wikileaks”, aveva scritto Assange in un articolo per il quotidiano The Australian.

Da quanto riporta l’Independent, gli Usa avrebbero intavolato delle trattative con la Svezia, sulla possibilità di consegnare il fondatore di Wikileaks alla giustizia americana, che sta valutando la possibilità di arrestare Assange per spionaggio.

8 dicembre, 2010 - 12.16