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Politica - Ennesima frecciata di Fini a Berlusconi

“Se qualcuno fosse stato più umile…”

</p> <p>Gianfranco Fini</p>

Gianfranco Fini

“Se qualcuno fosse più umile e pensasse di aver torto lui, invece di invocare il complotto, le cose sarebbero state migliori”.

Un attacco aperto a Berlusconi, quello del presidente della Camera Gianfranco Fini, che così si è espresso a margine della lezione sul Parlamento tenuta al liceo Orazio.

Il leader di Futuro e libertà ha dichiarato che non ci sarà nessun ribaltone. “Sarebbe un sovvertimento della volontà popolare”, ha spiegato, aggiungendo che “la politica è innanzitutto onestà intellettuale”.

A una consigliera municipale che gli ha domandato cosa pensa dei ribaltoni, Fini ha replicato: “Ma cosa ne pensa lei di tante promesse non mantenute e di impegni disattesi da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi?”.

Non è mancata, da parte della platea, qualche frecciata velenosa. “Presidente, la coerenza?”, gli ha chiesto un consigliere municipale. Fini non ha battuto ciglio. “C’è un momento la mattina in cui mi guardo allo specchio e mi dico che c’è un limite oltre il quale non si può andare, pena la dignità. Per te evidentemente non c’è, ma è un problema tuo”, ha replicato, secco, il presidente della Camera.

6 dicembre, 2010 - 13.41