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Referendum Mirafiori, la Camusso (Cgil) attacca Marchionne e Marcegaglia

“Basta fabbriche-caserme”

<p>Susanna Camusso</p>

Susanna Camusso

Camusso: “Basta con le fabbriche-caserme”.

Ennesimo attacco frontale di Susanna Camusso a Sergio Marchionne.

Il segretario della Cgil ha commentato l’esito del referendum di Mirafiori, che ha visto prevalere il sì all’accordo sul rilancio dello stabilimento.

Un risultato che, secondo il numero uno della Cgil, “dimostra che non c’è la possibilità di governare la fabbrica senza il consenso dei lavoratori e quindi nega il ritorno del modello autoritario delle fabbriche-caserme. Sappiano Marchionne e Confindustria che così non si governa”.

“La Cgil – dichiara la Camusso – è sempre stata d’accordo con il concetto di pluralismo sindacale. Ma il pluralismo va riconosciuto sempre ed è in contraddizione con gli accordi ad excludendum. Alla Marcegaglia, di cui ho sentito dichiarazioni strane, dico che non si può pensare che non sia un vulnus per il paese un accordo ad excludendum che impedisca di scegliere i propri rappresentanti e di associarsi liberamente”.

“Il voto di Mirafiori – conclude la Camusso – conferma l’esigenza di definire regole di rappresentanza e democrazia per tutti. L’obiettivo è raggiungere un accordo con gli altri sindacati e le associazioni di impresa che dovrà essere poi la base di una legge che abbia valenza erga omnes. Il risultato del voto di Mirafiori lo riconosciamo ma stiamo discutendo del valore. Riconoscere il risultato vuol dire anche riconoscere che i lavoratori hanno votato ‘no’”.

15 gennaio, 2011 - 19.46