Silvio Berlusconi non ha ancora deciso se comparirà o meno davanti ai pm.
Lo ha fatto sapere tramite Piero Longo, uno dei suoi difensori.
La notizia dell’indagine aperta sul premier dalla Procura di Milano per concussione e sfruttamento della prostituzione è stata divulgata ieri.
I magistrati milanesi hanno convocato il presidente del consiglio per il 21, 22 o 23 gennaio. Ma non è detto che Berlusconi si presenterà in Procura, dal momento che, come fanno notare i suoi avvocati, “rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, nell’eventualità di un interrogatorio”.
L’indagine della magistratura milanese è la naturale prosecuzione del caso Ruby, scoppiato nel novembre 2010.
La 17enne marocchina balzò agli onori della cronaca perché, nel maggio dell’anno scorso, sarebbe stata rilasciata dalla questura milanese dopo una telefonata del premier. Berlusconi l’avrebbe descritta come “la nipote di Mubarak” e affidata alla consigliera regionale Pdl Nicole Minetti.
Un affidamento che il sostituto procuratore Annamaria Fiorillo, del tribunale dei minori, sostiene di non aver mai autorizzato.