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Esteri -Esercito in strada - Accesso bloccato a internet e sms

Caos in tutto l’Egitto

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Caos in tutto l’Egitto.

Al Cairo non si placano gli scontri che hanno fatto anche alcuni morti. L’esercito è sceso in strada e gli arresti sarebbero almeno quattrocento.

Nel frattempo le autorità egiziane hanno annunciato che è stato decretato il coprifuoco nelle città del Cairo, di Alessandria e di Suez. È andata a fuoco la sede del Partito Nazionale democratico di Hosni Mubarak al Cairo. L’esercito sta aiutando la polizia nella repressione delle manifestazioni. Tra poco è atteso in tv anche il discorso presidente egiziano Mubarak che ha chiesto all’esercito di far rispettare l’ordine assieme alla polizia e di applicare il coprifuoco.

L’ex capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Mohammed ElBaradei, che era tornato in Egitto giovedì candidandosi a guidare la transizione, è stato fermato dalla polizia, come riporta Al Jazeera. La polizia ha usato manganelli per disperdere il cordone di manifestanti che si era formato attorno a ElBaradei per proteggerlo dall’intervento delle forze dell’ordine. I suoi sostenitori sono quindi stati picchiati dalle forze dell’ordine, che per disperdere la folla hanno anche fatto uso di idranti.

Al momento dello scoppio dei duri scontri tra manifestai e la polizia presso la piazza della moschea di Guiza, il premio Nobel per la pace Mohamed Elbaradei si è messo al sicuro all’interno del luogo di culto. Lo riporta un fotografo dell’agenzia Afp. Nel frattempo El Baradei è agli arresti domiciliari.

Una vasta folla si è radunata nei pressi di uno dei palazzi presidenziali della capitale egiziana, reclamando a gran voce la fine del regime di Hosni Mubarak. Persino davanti alla moschea di al-Azhar, cuore dell’Islam sunnita, si sono verificate cariche della polizia contro i manifestanti, che hanno reagito con lanci di pietre e immondizia agli idranti, ai lacrimogeni e ai proiettili rivestiti in gomma utilizzati dalle forze speciali per disperderli.

Dalla notte internet risulta inaccessibile in tutto l’Egitto. Il governo sembra aver bloccato la principale arma degli attivisti. I social network sono stati fondamentali per l’organizzazione delle proteste cresciute in questi giorni. Bloccato anche il servizio di sms fra cellulari. La conferma arriva anche da Vodafone. L’operatore inglese ha fatto sapere che oggi il governo egiziano ha chiesto all’azienda di sospendere la copertura in alcune aree del Paese. E Vodafone eseguirà la richiesta spiegando che le autorità egiziane chiariranno la situazione a tempo debito.

28 gennaio, 2011 - 18.37