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Brasile - Respinta la richiesta di libertà dopo il no all'estradizione

Cesare Battisti resta in carcere

<p>Cesare Battisti</p>

Cesare Battisti

Cesare Battisti resta in prigione.

Il presidente del tribunale supremo brasiliano ha respinto la richiesta di libertà immediata per l’ex terrorista dopo il no all’estradizione decisa da Lula. Sul suo futuro si deciderà a febbraio.

Nelle ultime ore da Brasilia è giunta, però, un’altra rilevante novità sul caso: un parlamentare brasiliano ha infatti chiesto all’Alta Corte di “sospendere e annullare” tale decisione con un’iniziativa accolta da Peluso.
Il Supremo tribunal federale ha, dunque, riaperto il dossier relativo all’estradizione di Battisti dopo la richiesta di scarcerazione dei legali dell’ex terrorista rosso e del ricorso degli avvocati dell’Italia per bloccare tale richiesta.

Sul caso Battisti, l’Italia è scesa in piazza contro il no brasiliano all’estradizione. E mentre dalle manifestazioni e i sit-in di Roma, Milano, Bari, Torino e Napoli rimbalzano slogan contro la decisione di Lula, Silvio Berlusconi ha rassicurato: “vogliamo giustizia e ci batteremo affinché l’ex terrorista saldi il suo conto”. Il premier lo ha detto dopo aver incontrato Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso dall’ex terrorista.

E sui rapporto con il Brasile, Berlusconi ha assicurato che il caso Battisti “non rappresenterà uno strappo ai rapporti che non cambiano con il Brasile, paese di antica amicizia”.

7 gennaio, 2011 - 11.09