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Caso Ruby - Il magistrato invita il Csm a non archiviare il suo esposto sulla ricostruzione del ministro Maroni

Pm Fiorillo: “La mia vicenda è simbolica”

<p>Annamaria Fiorillo</p>

Annamaria Fiorillo

Caso Ruby, primo stop dal Csm alla richiesta del pm Fiorillo.

Il pubblico ministero Annamaria Fiorillo, che si era occupato della vicenda della minorenne marocchina, ha presentato un esposto in cui chiede di essere tutelata.

Nella sua nota, il magistrato del tribunale dei minori spiega di non aver mai autorizzato l’affidamento di Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti, dopo che la 17enne, la sera del 27 maggio 2010, fu fermata dalla polizia e portata alla questura di Milano.

Il rilascio di Ruby, come tutti ricordano, sarebbe avvenuto dopo una telefonata del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ne seguì un polverone mediatico che travolse tanto il premier quanto il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

E’ proprio la ricostruzione del ministro ad aver convinto il pm Fiorillo a presentare il suo esposto.

Secondo il magistrato, infatti, tra quanto riferito in Parlamento da Maroni e quanto accadde la sera del 27 maggio, ci sarebbero delle discrepanze. Prima tra tutte, la questione dell’affidamento di Ruby alla Minetti, che il pm dice di non aver mai autorizzato. Il magistrato aveva disposto, sì, l’affidamento della minore, ma a una comunità protetta.

La sua richiesta di tutela è stata giudicata irricevibile dalla prima commissione del Csm.
La credibilità del magistrato, infatti, come spiegano da Palazzo dei marescialli, non sarebbe stata intaccata dalle parole del ministro dell’Interno. Pertanto, venendo a mancare i presupposti per l’apertura di una pratica, la prima commissione ha chiesto al plenum del Consiglio di archiviare l’esposto.

“Penso sia molto utile per tutti noi magistrati non archiviare la mia pratica se non dopo una riflessione – ha commentato la Fiorillo -. La mia vicenda ha un valore simbolico che riguarda questioni più grandi e cioè il rispetto della magistratura e il ruolo dell’autorità giudiziaria nel nostro sistema”.

11 gennaio, 2011 - 20.28