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Caso Battisti -Il ministro Frattini contro il no all'estradizione del latitante

“Ricorreremo alla Corte dell’Aja”

</p> <p>Franco Frattini</p>

Franco Frattini

“Se viene annullata l’estradizione di Battisti ricorreremo all’Aja”.

A dichiararlo è ministro Franco Frattini in un’intervista al Corriere della Sera subito dopo aver spedito una lettera ufficiale a Dilma Rousseff, neopresidente del Brasile, per chiederle di intervenire sul caso.

“La vicenda di Battisti – si legge nell’intervista a Frattini – rappresenta un precedente gravissimo che potrebbe influire sul destino di tanti latitanti. L’Italia non lascerà nulla di intentato. Pensiamo di portare il caso alla Corte internazionale dell’Aja”.

Poi affonda aggiungendo: “Con tutto il rispetto, non è l’Italia il Paese dei desaparecidos, non è qui che in galera si tortura, si uccide o vengono fatti sparire i detenuti. Non può passare il segnale che il Brasile è il Paese dove si può ripetere il caso Battisti”.

In ballo c’è anche il progetto di partnernariato tra Italia e colosso sudamericano: “Non sarà facile approvarlo – prevede Frattini – Potrebbe essere rinviato, la lotta al terrorismo non può tollerare buchi neri simili”.

Critico con il Brasile è anche il ministro della Difeda Ignazio La Russa, che alla Stampa ribadisce il no all’estradizione dell’ex terrorista condannato in Italia per quattro omicidi.

La decisione di Lula è stata aspramente criticata anche dal Supremo Tribunale brasiliano, che si era espresso in senso favorevole all’estradizione. Proprio un ex giudice del massimo organo di giustizia di Brasilia, Carlos Velloso, ha definito la posizione dell’ex presidente senza “basi giuridiche, ma è ideologica e anche incomprensibile, visto che la stessa sinistra europea non concorda con ciò che ha fatto Battisti”.

2 gennaio, 2011 - 11.44