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Egitto, esplode gasdotto nel Sinai

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Egitto, esplode gasdotto nel Sinai.

Non si placa la protesta in Egitto. Dopo quasi due settimane dalla sollevazione popolare che ha messo in crisi il presidente Mubarak, i manifestanti anche oggi sono tornati in piazza al Cairo.
Sale la tensione soprattutto al confine con Israele. Il gasdotto di El Arish, nel Sinai, è stato fatto esplodere nel corso di un attentato.

L’esplosione, secondo fonti locali, non avrebbe provocato morti né feriti. Inoltre l’esercito egiziano ha interrotto la fornitura di gas, anche verso Israele. Lo ha reso noto una fonte della sicurezza.

L’Egitto fornisce quasi il quaranta per cento del gas naturale ad Israele e a dicembre quattro aziende israeliane hanno firmato contratti ventennali del valore di 7,7 miliardi di euro per importare il gas. Nei giorni scorsi Israele aveva avvertito del rischio che le crescenti proteste in Egitto potessero avere ripercussioni negative sul suo fabbisogno energetico.

Nel frattempo continuano anche le manovra del presidente egiziano, Hosni Mubarak, che ha avuto colloqui con i membri del suo governo. E’ stato il primo incontro con i ministri del nuovo esecutivo, a cui Mubarak ha dato vita la scorsa settimana nel tentativo di placare i manifestanti.

Il presidente Usa, Barack Obama, venerdì, ha di nuovo lasciato intendere che l’82enne Rais dovrebbe farsi da parte, dicendo che come “patriota dovrebbe ascoltare quel che viene chiesto dal popolo egiziano”. Anche l’Europa è preoccupata per le sorti del paese, tanto che in vertice a Bruxelles, i 27 dell’Unione europea hanno sottolineato che “la transizione deve iniziare ora”.