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Incidenti domestici, serve più informazione

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- Le cause, i costi e le modalità di prevenzione degli infortuni domestici sono stati al centro dell’audizione che si è tenuta questa mattina in commissione Scuola e formazione professionale del consiglio regionale.

Oggetto dell’incontro la proposta di legge, attualmente all’esame della commissione, “Iniziative a tutela della sicurezza domestica” a firma della presidente Olimpia Tarzia (Lista Polverini) e del consigliere Luigi Abate (Lista Polverini). Il testo propone, tra l’altro, l’istituzione e la formazione di “operatori per la sicurezza”.

Sul fenomeno incidenti domestici il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Domenico Riccio, ha riferito che “l’86% dei decessi per incendio si verifica all’interno delle abitazioni: dei circa 750 mila interventi che eseguiamo ogni anno, il 30% è per incendi e il 13% di essi si verifica nelle abitazioni”.

“Su 22 mila accessi al pronto soccorso – ha aggiunto il direttore dell’Area medica dell’ospedale C.T.O. di Roma, Patrizia Rodinò – oltre 5 mila e 600 sono dovuti ad incidenti domestici e colpiscono soprattutto bambini fino ai 4 anni e persone ultrasessantacinquenni”.

Sullo stesso tenore i dati che vengono dal Sant’Eugenio di Roma: “Circa l’88% delle ustioni che curiamo in reparto sono legate all’ambiente domestico – ha testimoniato Luciano Baiocco di Chirurgia plastica e ricostruttiva –. Una medicazione per ustione ha un costo di circa 250-300 euro al giorno, mentre il ricovero in Medicina intorno agli 800 euro”.

La presidente Tarzia ha sottolineato le ragioni dell’audizione. “Prima di entrare nel merito della normativa – ha dichiarato – abbiamo ritenuto importante ascoltare i soggetti della nostra regione che sono interessati al tema. Gli interventi confermano, in particolare, la necessità di una campagna di informazione e sensibilizzazione per sviluppare una maggiore educazione alla prevenzione e per incoraggiare comportamenti virtuosi che non espongano al rischio di incidenti”.

Come spiegato dal Commissario straordinario dell’Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) Antonio Moccaldi, gli infortuni domestici sono dovuti principalmente a comportamenti errati e cattiva informazione sui pericoli che si corrono in casa: “Vi sono situazioni di rischio su cui si può intervenire attraverso un’adeguata informazione ed educazione dei cittadini, a partire dalle scuole”. Gli specialisti che hanno partecipato all’audizione hanno condiviso la necessità di una legge regionale in materia e, in particolare, di una campagna di comunicazione e divulgazione.

Quanto al testo della proposta di Tarzia e Abate, il consigliere Marco Di Stefano (Pd) ha ricordato che la normativa presenta dei profili di illegittimità nella parte in cui prevede una nuova qualifica professionale. In merito, la presidente Tarzia ha precisato che si stanno cercando delle modalità alternative all’istituzione di un albo professionale per individuare soggetti deputati a svolgere il ruolo di operatori della sicurezza. Suggerita a tal proposito dall’Ispesl, nel corso dell’audizione, la creazione di un elenco a carattere regionale.

Chiesta dal vicepresidente della commissione Fabio Nobile (Fds), un’audizione con l’Azienda di sanità pubblica, l’Inail e i direttori dei dipartimenti di prevenzione e protezione delle Asl.

Erano presenti i consiglieri Isabella Rauti (Pdl), Giuseppe Melpignano (Lista Polverini) e Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella).