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Libia

L’avanzata dei ribelli continua.

Secondo quanto diffuso dagli organi di stampa, i rivoltosi sarebbero ormai riusciti ad ottenere anche il controllo di Misurata, città costiera a meno di 200 chilometri dalla capitale.

Muammar Gheddafi sarebbe intanto assediato a Tripoli, in un bunker sotterraneo. Ieri la telefonata del leader libico in cui dichiarava che dietro i rivoltosi ci sarebbe Al-Qaeda, interessata a fare della Libia un emirato islamico. E promette di fare quelle riforme che non ha concesso in oltre quaranta anni di regime, a partire dall’aumento degli stipendi e dai sussidi al popolo.

Oggi arriva anche l’intervento dell’Unione europea, con l’annuncio di “misure mirate” che saranno intraprese a breve per far uscire la Libia dalla spirale delle violenze.

Intanto, è stata confermata per oggi una manifestazione pro Gheddafi, a Tripoli. Alto il rischio di incidenti e violenze. Ieri infatti un gruppo di miliziani ha dichiarato di aver fermato un’auto con a bordo tunisini ed egiziani che trasportavano armi ed esplosivi.

E proprio questa mattina il ministro degli Esteri italiano Frattini ha annunciato il sostegno dell’Italia ad una missione Onu per il monitoraggio della situazione in Libia.

“L’Italia – ha detto Frattini – ritiene che il consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite debba chiedere alle autorità libiche di consentire l’immediato invio di una missione Onu di monitoraggio della situazione sul terreno, che possa altresì avviare un’inchiesta indipendente sotto l’egida delle Nazioni unite sulle gravi violenze in territorio libico”.

La richiesta del ministro è arrivata congiuntamente a quella del suo collega tedesco Guido Westerwelle, dopo il loro incontro di questa mattina a Berlino.