“Rischiamo 80mila sbarchi”

Roberto Maroni
“Rischiamo 80mila sbarchi”.
E’ questo, secondo il ministro Maroni, il rischio per le coste italiane in vista di un esodo da 80mila persone, impossibile da respingere, spinte dalla fuga dal Nordafrica in rivolta.
Per questo l’Italia ha mobilitato la Protezione civile, mettendo in preallarme un contingente dell’esercito da duecento uomini. Il paese ha, inoltre, chiesto cento milioni di euro a Bruxelles per affrontare una crisi umanitaria che coinvolge tutta l’Europa.
Al termine di una giornata di alta tensione tra Italia e Unione europea, il ministro ha fatto sapere che oggi sarà in Sicilia assieme al premier Silvio Berlusconi per individuare una struttura per accogliere i clandestini arrivati.
Poi Maroni ha fornito un aggiornamento sui numeri dell’emergenza, spiegando le nuove misure adottate. “Dal 15 gennaio sono sbarcati in Italia 5278 immigrati di cui 66 minori. Si sono dichiarati tutti tunisini. Sono stati arrestati 26 scafisti e 41 natanti sono stati sequestrati. Al momento non ci sono stime. Ma se va avanti così rischiamo di superare gli 80 mila arrivi. E’ per questo che l’intervento è necessario e urgente”.
Il premier, invece, secondo quanto riferito da Maroni, avrebbe parlato con Van Rompuy per “chiedere un Consiglio europeo sulla questione immigrazione”. La Ue ha risposto portando la questione immigrati oggi in un Europarlamento in seduta plenaria, richiesta avanzata dal presidente degli eurodeputati del Pdl Mario Mauro a nome del gruppo dei Popolari europei.
Fondamentale, per Maroni, anche “la collaborazione delle autorità tunisine”.