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Politica - Nuovo strappo tra Napolitano e Berlusconi dopo la bocciatura del decreto sul federalismo

Sale la tensione con il Colle

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Violate le norme. Sottovalutata l’importanza della legge. Traditi i processi istituzionali.

Sono questi alcuni dei motivi con cui Giorgio Napolitano ha rispedito a Palazzo Chigi il decreto sul federalismo. Dopo l’approvazione del provvedimento, il presidente della Repubblica ha, dunque, bocciato quel testo.

Napolitano non è tanto entrato nel merito del provvedimento, ma si è soffermato su una serie di incongruità formali e procedurali con cui il testo è stato licenziato.

A partire dal mancato coinvolgimento delle aule parlamentari. Il voto di pareggio della Bicameralina, infatti, va considerato negativo e quindi richiede un nuovo pronunciamento.

Ogno aspetto del provvedimento è stato comunque esaminato con grande attenzione dagli esperti del Colle.
Dopo questo episodio, quindi, Gianni Letta e, in parte, anche Umberto Bossi avrebbero cercato di ricucire i rapporti con la massima carica dello Stato.

Napolitano avrebbe manifestato le sue perplessità con una serie di incontri con lo stesso Letta, il leader del Carroccio e il ministro delle Riforme Roberto Calderoli.
Diversa la reazione del premier Berlusconi. “La sua è stata una decisione politica. I nostri tecnici ci hanno spiegato che avrebbe potuto anche firmarlo. Ha voluto deliberatamente cogliere solo gli aspetti negativi di quanto abbiamo fatto”.

5 febbraio, 2011 - 11.06