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Così il ministro degli Esteri Franco Frattini

“Bombardamenti, non serve voto alle Camere”

</p> <p>Franco Frattini</p>

Franco Frattini

“Per i bombardamenti non serve il voto alle Camere”.

Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, aggiungendo che l’iniziativa italiana di prendere parte ai bombardamenti è nata dopo un colloquio con il presidente del Consiglio di transizione di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil.

Alla base della decisione, il fatto che, nel corso del dialogo sia il presidente del Consiglio di transizione che il rappresentante per la politica estera dei ribelli, Al Isawi, hanno detto che “non c’è nessuna possibilità di soluzione pacifica in Libia, Gheddafi non se ne andrà mai”.

“Abbiamo avuto dal Parlamento un mandato pieno ad applicare la risoluzione 1973 dell’Onu – ha spiegato il ministro -, che autorizza a fare tutto quello che è necessario per proteggere la popolazione libica. Non occorre alcun voto”.

Non si è fatta attendere la reazione della Lega, con il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, che ha contestato l’iniziativa.

Abbiamo già fatto abbastanza offrendo le basi, il supporto logistico e l’attività anti-radar”, ha detto ieri Calderoli, che ha poi aggiunto che se gli alleati dell’Italia vogliono maggiore impegno in Libia, dovrebbero contribuire a combattere l’immigrazione clandestina e farsi carico di parte dei migranti che arrivano sulle coste italiane.

26 aprile, 2011 - 10.51