Primo maggio, sindacati divisi
Raffaele Bonanni
Primo maggio, sindacati divisi.
La Cisl dice sì alla possibilità di tenere aperti i negozi, mentre la Cgil resta ferma sul no.
“Deve essere una scelta fatta luogo per luogo, da parte dei sindaci, dei sindacati e delle imprese”, ha detto ieri il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Libertà di decisione, quindi, a seconda dei casi, come è anche la linea espressa nei giorni scorsi dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
A innescare le polemiche, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha dato l’autorizzazione ai negozi del centro storico della città di restare aperti.
Polemiche nel centro-sinistra, polemiche nel sindacato, con un botta e risposta a distanza tra il sindaco e il segretario della Cgil, Susanna Camusso. Mentre anche Torino si sta muovendo sulla libertà di scelta, in base ad una delibera presa sei mesi fa: “La liberalizzazione degli orari non va vista in base ai colori politici, ma a come sta cambiando il mondo”, ha detto l’assessore al Turismo, Alessandro Altamura.
Sinistra divisa, quindi. La Camusso ha accusato Renzi di volere visibilità. Ma non solo: “C’è anche un’idea sbagliata che si continua a riscontrare nelle amministrazioni. Si pensa che per reagire al calo dei consumi si debbano aprire di più i negozi, mentre i problemi sono la diminuzione dei redditi e la crisi”.
Per il numero uno della Cisl, Bonanni, nessuna imposizione dall’alto: “L’obiettivo è trovare soluzioni convenienti per imprese e lavoratori, che tengano conto dell’intero calendario annuale”.