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Sport - Ciclismo - Ma la corsa continua

Morte al Giro, aperta l’inchiesta

<br /> Wouter Weylandt

Wouter Weylandt

Morte al giro d’Italia, oggi si parte col lutto.

Un primo schianto a ottanta chilometri allora contro un muretto e poi il terribile rimbalzo contro il guard rail e infine la caduta a terra sull’asfalto.

Non c’è stato niente da fare per Wouter Weylandt, 27 anni, il ciclista belga del Team Leopard, che ha perso la vita lungo la discesa del passo del Bocco, a una ventina di chilometri dall’arrivo della tappa del Giro d’Italia a Rapallo.
Dopo quaranta minuti di massaggio cardiaco e terapie specialistiche, i soccorritori si sono dovuti arrendere.

“Siamo arrivati immediatamente – ha raccontato il professor Tredici – eravamo dietro al suo gruppo. Era in stato di incoscienza, con una frattura della base cranica e con il massiccio facciale compromesso. Dopo 40 minuti di massaggio cardiaco abbiamo sospeso la rianimazione, d’accordo con il 118, perché non c´era più nulla da fare”.

Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Chiavari e oggi sarà affidata l’autopsia a un medico legale. Appena avuta notizia dell´incidente a Rapallo, sede dell´arrivo della tappa sono stati sospesi tutti i festeggiamenti e gli eventi collaterali.

“Oggi Rapallo piange con tutti gli sportivi d’Italia, con l´Italia intera, la morte di questo corridore”. E oggi il Giro riparte da Genova, dalla Foce, con omaggio al monumento dei Mille. Ma sarà una partenza triste.

10 maggio, 2011 - 10.52