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Preso il boia della Serbia

Preso il boia della Serbia.

Dopo 15 anni è finita la fuga di Ratko Mladic, il boia di Srebrenica ricercato per genocidio crimini contro l’umanità compiuti quando era alla guida delle forze serbo-bosniache.

L’ex generale, che durante la guerra si era guadagnato la fama di psicopatico vendicativo e che guidò le truppe serbo-bosniache contro l’enclave musulmana, lasciando dietro di sè 8mila morti e migliaia di donne violentate, vedove e orfani di guerra- è stato trasferito nella cella di fronte al tribunale di Belgrado che dovrà giudicare sulla sua estradizione al Trubunale per l’ex Jugoslavia dell’Aja che potrebbe avvenire nel giro di una settimana.

L’ultima parola spetterà comunque al ministro della Giustizia serbo.

“Si chiude una pagina molto difficile della nostra storia e si aprono le porte dell’Ue”, ha commentato Tadic nella conferenza stampa convocata in fretta e furia per annunciare che le pratiche di estradizione sono già state avviate.

Tadic ha anche chiesto una commissione sotto mandato Onu che indaghi sull’ultimo orrore imputato a Mladic, un giro di traffico di organi in Kosovo. Mladic è il terzo fra i leader serbi ricercati per la guerra bosniaca ad essere assicurato alla giustizia, dopo Radovan Karadzic e Slobodan Milosevic. Ora l’ultimo latitante per le guerre balcaniche resta il leader serbo-croato Goran Hadzic.

L’arresto è avvenuto all’alba, pare in seguito a una soffiata. Milorad Komadic, questo il nome con cui si faceva chiamare, viveva in un villaggio nelle vicinanze della città di Zrenjanin, nella regione della Vojvodina dove già ad aprile si era detto che Mladic si nascondesse.