“Resto nel Pdl anche se perdo”
“Resto nel Pdl anche se perdo”.
Esclude categoricamente una crisi di governo, indipendentemente dall’esito del voto amministrativo, e fa intendere che non vuole mollare almeno fino a quando non saranno varate le riforme, a cominciare da quella sulla giustizia.
Silvio Berlusconi mette in campo tutte le sue armi in vista del voto di domenica e lunedì. Nella serata di ieri a Napoli, il premier è stato accolto accolto in piazza da applausi, ma anche da diversi fischi, per provare a vincere la partita elettorale per blindare la maggioranza ma anche se stesso a Palazzo Chigi.
“Se il centrodestra non ce la farà a Milano e Napoli – ha avvertito – non cambia niente per l’esecutivo. Si andrà avanti comunque.?? Ma alla vigilia del turno di ballottaggio le fibrillazioni dentro al Pdl e alla maggioranza si fanno sempre più forti e difficili da nascondere.
Il clima tra gli alleati resta teso, ma a placare le acque ci pensa Fabrizio Cicchitto. “E’ il momento di tenere i nervi saldi – ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera -. C’è nel partito un’ampia maggioranza taciturna fatta da una larghissima parte di ex Forza Italia e anche di ex An, che vuole difendere Berlusconi, il governo, e allo stesso tempo mantenere in piedi il Pdl”.
Un’altra crepa viene, invece, da Roma.
La presidente di Regione Renata Polverini, alla notizia del passaggio di due consiglieri dal suo listino al Pdl si sarebbe fortemente lamentata. “E’ un atto di ostilità contro di me e un gesto che mette fine alla coalizione che sino a oggi ha governato la Regione”.