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“Sono vivo e non mi troverete mai”

<p>Muammar Gheddafi</p>

Muammar Gheddafi

“Sono vivo e non mi troverete mai”.

La voce di Gheddafi rompe il silenzio dopo quasi due settimane di vuoto, che hanno aperto la via a speculazioni, tesi, ipotesi sulla sua fine.

Il suo messaggio, per ora, il Colonnello lo recapita alla tv libica. Un audio nel quale si rivolge “ai vigliacchi crociati”: “Sono in un posto dove non potete raggiungermi e uccidermi”.

Sfida verso la Nato che continua a martellare i luoghi simbolo del suo potere: “Voglio dirvi che le vostre bombe non mi possono raggiungere, perché milioni di libici mi hanno nel loro cuore”.

Sembra l’epilogo del regime quarantennale di Muammar Gheddafi. In fuga, anche l’audio lo dimostra. Forse ferito. Lo confermano gli americani, che provano a mettere ordine in una ridda di voci contraddittorie. Tra pochi giorni Gheddafi sarà anche ricercato dalla giustizia internazionale, arriverà infatti lunedì il mandato di cattura della Corte penale internazionale.

È il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che azzarda, scommette, si dice convinto che la sorte del raiss sia segnata. La smentita (che suona però quasi come una parziale conferma) a Frattini arriva in serata con l’audio del raiss. Che sia in fuga e ferito, Frattini lo ha spiegato ieri e lo ha ribadito per tutto il giorno, da La Bagnaia, Siena: “Tendo ad accreditare come credibile la frase del vescovo di Tripoli, monsignor Martinelli, che ci ha detto che Gheddafi è molto probabilmente fuori da Tripoli e probabilmente anche ferito”.