- Corriere2000 - https://www.corriere2000.it -

Batterio killer nei cetrioli

cetrioli_c2000Batterio killer nei cetrioli.

L’Italia esporta in Russia ortaggi e legumi freschi per un valore di 4,4 milioni di euro all’anno messi a rischio per effetto dell’assurdo divieto imposto all’importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i paesi dell’Unione Europea, a seguito all’epidemia mortale causata dal batterio E. coli 0104.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che chiede la revoca del divieto immediato alle importazioni annunciato dal capo dell’agenzia di difesa dei consumatori russa, Gennady Onishchenko.

Dopo che le analisi delle autorità sanitarie europee hanno scagionato i cetrioli senza individuare al momento il fattore scatenante dell’epidemia, si tratta – sottolinea la Coldiretti – di una misura unilaterale e generalizzata del tutto inopportuna destinata peraltro a generare allarmismo e a far salire i danni subiti dagli incolpevoli produttori nazionali. L’allarmismo ingiustificato creato attorno ai cetrioli – precisa la Coldiretti – ha provocato una psicosi nei consumi diffusa in tutta Europa che ha colpito anche le esportazioni nazionali di ortofrutta con perdite stimate in 20 milioni di euro in una settimana.

Il crollo dei consumi di frutta e verdura in Germania e in altri paesi europei cade infatti in una stagione importante per la produzione nazionale di frutta e verdura che – continua la Coldiretti – rappresenta la voce piu’ importante delle esportazioni agroalimentari con un valore per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino. Occorre fare immediata chiarezza sull’evoluzione dell’ epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l’economia.

L’allarme per il batterio killer in Europa arriva – ricorda la Coldiretti – a dieci anni esatti dal primo caso di “mucca pazza” fa salire a 5 miliardi i danni provocati dalle psicosi nei consumi generati da emergenze alimentari, vere e presunte, che si sono verificate nell’ultimo decennio. Dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina ma anche grano canadese dall’ocratossina e olio di semi ucraino contaminato da idrocarburi, gli allarmi provenienti dalle diverse parti del mondo si sono moltiplicati negli ultimi dieci anni con pesanti effetti sull’economia, anche se non sempre – sottolinea la Coldiretti – hanno fatto seguito problemi concreti come sembra accadere nel caso dei cetrioli. Dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute, l’unico vero pericolo che corre l’Italia è infatti il danno economico per i produttori agricoli.