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Caso Milanese - Il ministro dell'Economia Tremonti chirisce sulla casa di Roma

“Ho sbagliato, ma nessun illecito”

<p> Giulio Tremonti</p>

Giulio Tremonti

“Ho sbagliato, ma non ho commesso illeciti”.

Con una lettera al Corriere della Sera, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, risponde all’editoriale di Sergio Romano, apparso sul quotidiano di via Solferino nella giornata di ieri,giovedì 28 luglio, con il quale chiedeva chiarimenti sull’affitto della casa a Roma.

Nella lettera Tremonti spiega di avere un’unica casa a Pavia e che “per le tre sere a settimana che normalmente, da più di quindici anni, trascorro a Roma, ho sempre avuto soluzioni temporanee“.

Poi il ministro passa a spiegare i suoi rapporti con Milanese. “Ho accettato l’offerta per l’utilizzo temporaneo di parte dell’immobile nella sua piena disponibilità ed utilizzo, ma per ovvi motivi di opportunità cambierò sistemazione”.

Nessun nero e nessuna irregolarità. In contropartita della disponibilità di cui sopra, basata su di un accordo verbale revocabile a richiesta, come appunto poi è stato, ho convenuto lo specifico conteggio di una somma a titolo di contributo, pagata via via per ciascuna settimana e calcolata in base alla mia tariffa giornaliera di ospitalità alberghiera. Come facevo prima e come ora appunto faccio ogni settimana in albergo.

Trattandosi di questo tipo di rapporto tra privati cittadini – dice – non era infatti dovuta l’emissione di fattura o vietata la forma di pagamento”.

Il ministro, dopo aver spiegato l’origine dei suoi compensi, ha ammesso di aver fatto degli errori. “In primo luogo, non aver lasciato prima l’immobile. L’ho fatto in buona fede, ma sarebbe stato più opportuno, dato che proprio questo è ora causa di speculazioni che avrei potuto e dovuto evitare. Con il senno di poi, ripeto, ho sbagliato“.

29 luglio, 2011 - 9.14