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Norvegia, Breivik vuole spiegarsi

<p>Anders Behring Breivik</p>

Anders Behring Breivik

Anders Behring Breivik vuole spiegarsi.

Il giovane, autore dell’attentato in Norvegia, vuole dire al paese e al mondo perché ha ucciso più di novanta persone nel doppio attentato, quando oggi, lunedì 25 luglio, comparirà in tribunale.

Lo ha fatto sapere il suo avvocato. Il 32enne, che si è definito “un crociato contro l’invasione islamica” in un documento di 1500 pagine pubblicato online, vorrebbe l’opportunità di spiegare azioni che ha descritto come “atroci, ma necessarie”. L’avvocato ha anche spiegato che il suo cliente ha riconosciuto la propria responsabilità per la sparatoria di venerdì al campo dei giovani laburisti e per la bomba nel centro di Oslo, nella zona degli edifici governativi, ma che nega una responsabilità penale.

Non è chiaro per quanto Breivik potrà parlare in aula, dal momento che l’udienza di questa mattina riguarda la custodia cautelare e non gli verrà richiesto di dichiararsi colpevole o innocente. Da quanto si apprende, la polizia avrebbe ufficialmente chiesto che l’udienza si tenga a porte chiuse e che il giudice disponga otto settimane di carcerazione preventiva per poter raccogliere tutti gli elementi probatori necessari per poter procedere all’incriminazione, senza rischio di fuga.

Nel frattempo arrivano buone notizie sul fronte del bilancio delle vittime, in quanto la polizia ha resto noto che il numero della sparatoria di Utoya potrebbe essere rivisto al ribasso. “Da quello che sappiamo al momento, sembra che rivedremo al ribasso il numero di persone uccise sull’isola di Utoya“, ha detto il capo della polizia norvegese Oeystein Maeland. Alle 12, la Norvegia si ferma per un minuto di silenzio per onorare i morti della duplice strage.