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Libia - Il raìs torna a parlare da un'emittente radio

Gheddafi: “Vittoria o morte”

<p>Muammar Gheddafi</p>

Muammar Gheddafi

“O vittoria o morte”.

E’ questo il messaggio lanciato da Muammar Gheddafi che continua a sfidare il suo popolo, affermando di non volersi arrendere. I ribelli, intanto, avanzano e conquistano sempre più quartieri di Tripoli, roccaforte del regime, e alla fine sono riusciti ad entrare nel bunker del raìs, senza però trovarci il Colonnello.

Mentre il mondo si chiede che fine abbiano fatto il raìs e i suoi figli dopo che gli insorti hanno espugnato il compound di Bab al-Aziziya, Gheddafi ha parlato da una radio locale di Tripoli. “La ritirata dal bunker è stata una mossa tattica”, ha sostenuto il rais.

I ribelli sono arrivati fino al cuore del regime hanno abbattuto i cancelli del potere, hanno espugnato anche il blindatissimo bunker di Muammar Gheddafi. Ma a Tripoli si spara ancora e regna la confusione e la paura, con il rischio che sia la popolazione civile a pagare il prezzo più alto, perché la lunga battaglia ha fatto sprofondare la capitale libica in una emergenza umanitaria e sanitaria senza precedenti.

Gli abitanti di Tripoli rischiano di rimanere intrappolati dai combattimenti nella città tra i ribelli e le forze lealiste, teme Amnesty International.

La lotta contro il tempo, poi, è sempre per salvare vite: gli ospedali di Tripoli “rischiano di rimanere senza scorte. Le strutture mediche sono travolte da un alto numero di casi richiedenti operazioni chirurgiche e il personale sanitario è allo stremo”, hanno reso noto gli operatori di Medici senza frontiere sul posto, mentre l’allarme sull’emergenza sanitaria viene lanciato anche dall’Italia, da dove il Comai (Comunità del Mondo arabo in Italia) segnala che a Tripoli “manca quasi tutto”.
Secondo il Cnt, le vittime degli ultimi tre giorni sarebbero oltre quattrocento e oltre duemila i feriti.

24 agosto, 2011 - 9.27