Saif al-Islam Gheddafi è libero.
Da quanto si apprende, infatti, il figlio del raìs non è mai stato arrestato dai ribelli nel corso della conquista di Tripoli.
“Sono qui per smentire certe voci – ha detto – a Tripoli va tutto bene. La città è sotto il nostro controllo. Avete potuto rendervi conto di come il popolo si sia sollevato“. E sul padre Muammar Gheddafi. “Naturalmente è in città”, ha risposto Saif al-Islam. Agita i pugni in aria il figlio del del rais, stringe le mani ai sostenitori e fa il segno di vittoria.
“Abbiamo spezzato la schiena ai ribelli – ha aggiunto -. Era una trappola. Gliel’abbiamo fatta vedere brutta, stiamo vincendo“. Il figlio del raìs ha fatto anche sapere che Tripoli è sotto il controllo del governo e di non curarsi del mandato d’arresto per crimini contro l’umanità emesso dalla Corte penale internazionale per lui e per il padre.
Intanto, i leader internazionali hanno chiesto a Gheddafi, 69 anni, di arrendersi per prevenire altri spargimenti di sangue dopo sei mesi di battaglie per il controllo del Paese nordafricano produttore di petrolio.
E per tutta la notte i caccia della Nato hanno bombardato il compound-bunker a Tripoli dove si ritiene che il Colonnello sia ancora asserragliato. La capitale libica è all’inizio del suo secondo giorno di battaglia. Continuano a susseguirsi le esplosioni e il volteggiare dei caccia nel cielo.