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Stop alle prime giornate di campionato

- Sabato e domenica i giocatori non scenderanno in campo. Non è ancora ufficiale, ma lo slittamento è vicino. L’ultimo tentativo di mediazione da parte di Giancarlo Abete, presidente della Figc, non è andato a buon fine e sarà difficile evitare lo sciopero dei giocatori.

“Ho dato la disponibilità da parte della Federazione di un fondo di 20 milioni di euro entro il 2013 per far fronte ad eventuali contenziosi rispetto all’articolo 4 – ha spiegato in conferenza stampa il presidente della federcalcio -. Se le risposte saranno diverse da ieri, bene. Altrimenti domani provvederò al rinvio della prima giornata di campionato visto che ho ricevuto una delega per farlo dal Consiglio federale”.

“Noi abbiamo già ieri dettato le condizioni precise per rinnovare il contratto collettivo – ha replicato il rappresentante del club Beretta – . Le nostre richieste sono ragionevoli ed equilibrate. Aspettiamo che l’Aic revochi lo sciopero, o se ne assumeranno tutte le responsabilità. La proposta di Abete non conta per noi. La nostra posizione è uguale a quella di ieri, non è cambiata. L’Aic deve accettare entrambe le integrazioni proposte dalla Lega. Sono loro che scioperano e che se ne devono assumere la responsabilità di fronte a tutti”.
Senza la firma del contratto collettivo, sabato e domenica i giocatori non scenderanno in campo.

Dura la reazione del Coni, a cui la situazione appare incomprensibile. “Incomprensibile perché, in questa diatriba, il Coni è fortemente preoccupato per il disagio – si legge in una nota – e lo sconcerto che il rinvio della prima giornata di campionato creerà nell’opinione pubblica, negli sportivi e nei fruitori del fenomeno calcio, troppo spesso accantonati e dimenticati da chi invece dovrebbe dimostrare nei loro confronti rispetto e considerazione, nonchè negli organi di comunicazione, alcuni dei quali garantiscono allo stesso sistema ingenti risorse”.