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Usa, bocciata parte della riforma sanitaria

<p>Barack Obama</p> [1]

Barack Obama

- La riforma della sanità è incostituzionale.

Così ha affermato la Corte d’appello di Atlanta riguardo la riforma sanitaria voluta da Barack Obama dopo aver accolto il ricorso di 26 Stati. La Corte sostiene che il Congresso, chiedendo ai cittadini americani di acquistare un’assicurazione senza la quale rischia sanzioni, ha esercitato un eccesso di autorità.

Ma l’ultima decisione la dovrà prendere la Corte suprema.

Dal canto suo la Casa Bianca si è dichiarata totalmente contraria alla decisione presa dalla Corte d’appello. “Questa è una delle molte decisioni – spiega Stephanie Cutter, un’assistente di Obama – che non terrà. Gli individui che scelgono di non dotarsi di un’assicurazione sanitaria – spiega – assumono una decisione economica che ha effetto su tutti noi.

La ragione è che quando qualcuno senza assicurazione ottiene assistenza sanitaria senza poterla pagare il tutto ricade sui contribuenti. Alla fine – conclude la Cutter – siamo fiduciosi che la legge verrà giudicata costituzionale”.

Il “mandato individuale”, il nome con cui è chiamato l’obbligo a munirsi di un’assicurazione sanitaria, è solo una delle parti più importanti della riforma, fortemente spinta dal presidente Usa. I giudici di Atalanta, infatti, pur avendo accolto il ricorso dei 26 Stati, non hanno ritenuto incostituzionale l’intera legge, la quale entrerebbe in vigore nel 2014.

La decisione finale della Corte suprema non sarà comunque presa prima della primavera del 2012.