Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Regione - Presentata un'interrogazione dal presidente della Commissione agricoltura Battistoni

“Inopportuna la tartufaia a Blera”

Francesco Battistoni

“Sull’inopportunità di una tartufaia controllata a Blera ho presentato un’interrogazione lo scorso 10 agosto”.

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione regionale agricoltura Francesco Battistoni, in riferimento all’atto predisposto dall’Università agraria di Blera con il quale si chiede alla Regione Lazio il rilascio della certificazione di ‘tartufaia controllata’ su 440 ettari di terreno.

“In linea con quanto già dichiarato dal sindaco Ciarlanti, la tartufaia controllata comporterebbe tutta una serie di privazioni per i cittadini che abitualmente svolgono, su quell’area, varie attività”.

L’area è infatti sottoposta a pascolo collettivo, individuato quale ‘uso essenziale’, e si caratterizza per alta vocazione venatoria.

“Ciò significa – spiega Battistoni – che se la certificazione richiesta venisse riconosciuta, in quella zona non sarebbe più possibile praticare il pascolo, attività difficilmente conciliabile con la coltivazione del tartufo. Stessa cosa per l’attività venatoria: la zona sarebbe interdetta alla libera caccia.

Un’ipotesi che – prosegue – data la prossimità dell’apertura della caccia, causerebbe molta confusione e, di fatto, andrebbe a sottrarre territorio agli Atc (VT2). Senza contare che interdire la caccia controllata in una così ampia zona provocherebbe un sovraffollamento della popolazione di cinghiali con conseguenti rischi per l’agricoltura.

Concordo inoltre con il sindaco Ciarlanti sul fatto che una tartufaia di 440 ettari sarebbe del tutto sproporzionata in rapporto al patrimonio totale gestito dall’Università agraria: le attività svolte su territori soggetti ad gli uso civico devono infatti essere equilibrate tra loro. Esiste infine un problema di legittimità del provvedimento dell’Università agraria di Blera.

Per questo – ha concluso – già ad agosto avevo invitato l’assessore Birindelli a fare chiarezza sulla vicenda e a dare risposta in merito a quale decisione la Regione voglia adottare in merito. Mi auguro che, per questa decisione, siano prese in considerazione le posizioni del Comune e degli abitanti di Blera”.

 

12 settembre, 2011 - 19.12