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Cronaca - Pm Napoli: "Berlusconi probabile indagato"

Caso Escort, scarcerato Tarantini

Gianpaolo Tarantini

Scarcerato Tarantini.

Sembra ingarbugliarsi l’inchiesta condotta dai pm della procura di Napoli che vedeva Silvio Berlusconi coinvolto come vittima di un ricatto e che rischia ora di vederlo finire nel registro degli indagati.

Intanto, in nottata, dopo una lunga camera di consiglio, il tribunale del riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e di sua moglie, decidendone la scarcerazione. Entrambi erano accusati di estorsione ai danni del premier.

Tarantini ha lasciato il carcere Poggioreale, dove era stato rinchiuso su decisione del gip Amelia Primavera. “Lasciatemi andare dalle mie bambine, torno a casa”, sono state le sue prime parole a giornalisti, fotografi e troupe televisive che lo aspettavano davanti al penitenziario napoletano.

Confermato invece il provvedimento restrittivo per Valter Lavitola, attualmente latitante in centro America.

Per i giudici del Riesame, quindi, Berlusconi non sarebbe da ritenersi vittima di un ricatto bensì responsabile del reato previsto dall’articolo 377 bis del codice penale, ovvero, per aver istigato un indagato, nel caso specifico l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, a fare dichiarazioni false all’autorità giudiziaria.

Un doppio salto dunque. L’inchiesta originariamente relativa a un presunto ricatto ai danni del premier Silvio Berlusconi, sarebbe stata rivista dal tribunale del Riesame di Napoli dopo che ne sarebbe stato modificato il capo di accusa in istigazione a mentire davanti all’autorità giudiziaria. E per questa nuova ipotesi sarebbero chiamati in causa Valter Lavitola e lo stesso Silvio Berlusconi che avrebbero indotto Tarantini a fare false dichiarazioni nell’inchiesta di Bari sulle escort, oltre che davanti al gip e al pm di Napoli.

Inoltre, secondo l’ordinanza emessa nella notte, la competenza territoriale per l’indagine dovrà essere la procura della repubblica di Bari. Il processo dovrà quindi lasciare Napoli.

 

27 settembre, 2011 - 9.29