- Corriere2000 - https://www.corriere2000.it -

“Il governo è saldo, sono in pista”

Silvio Berlusconi

“Ho ribadito a Napolitano che il Governo è al lavoro. E’ pienamente in sella e deciso ad andare avanti. Sono in pista”.

Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in seguito al colloquio con il capo dello Stato, che ieri aveva manifestato preoccupazioni sulla tenuta della maggioranza. “Non posso stare dietro alle aspettative dell’opposizione e dei media – ha aggiunto il premier -. Vado avanti sino a quando avrò una maggioranza in Parlamento“.

Ma le tensioni per l’esecutivo non si placano, anche in vista del voto di oggi sull’arresto di Marco Milanese, deputato che ieri mercoledì 21 si è autosospeso dal Pdl. I reati ipotizzati nei confronti dell’ex braccio destro del ministro Tremonti, coinvolto nell’inchiesta sulla cosiddetta P4, sono associazione per delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.

Sul voto dell’arresto, ieri, è anche arrivata la decisione della Lega. Da quanto si apprende, Il Carroccio “salverà l’ex collaboratore di Giulio Tremonti, nonostante le perplessità del ministro dell’Interno Roberto Maroni”. Decisione ribadita anche dal leader leghista Bossi che ha detto: “Io non voto per far cadere il governo. E se una cosa la decidiamo io e Maroni, la base capirà“.

Il premier, intervenendo sull’inchiesta Tarantini ha detto che “quando sarà finita questa storia, quando tutte le carte di questi magistrati che agiscono fuori dalla legge saranno sul tavolo, allora si saprà chi ha avuto torto e ragione, allora sarà il momento di dire la verità al Paese e alla stampa internazionale. Farò una serie di comunicazioni e mi sto preparando. Io non ho nulla di cui scusarmi. E’ la mia vita e sono altri semmai, i magistrati, coloro che l’hanno violata senza averne alcun diritto, a doversi scusare”.

E sulla riforma della legge elettorale, Berlusconi ha lanciato segnali di apertura all’Udc. “Stiamo ragionando su una formula che dia di nuovo ai cittadini la possibilità di scegliere i propri eletti, che oggi invece sono nominati dall’alto”.