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L'alambicco di Antoniozzi - Le gaffe della senatrice

La Allegrini? Io adoro questa donna!

di Alfonso Antoniozzi

Alfonso Antoniozzi

- Leggendo la trascrizione dell’intervista fatta alla senatrice Allegrini da Klaus Davi (Klaus, amore, in ogni intervista che fai ci infili una domanda sui gay, stai cercando di dirci qualcosa per via subliminale?) non posso fare a meno di dire pubblicamente che io adoro questa donna (articolo: Un premier gay ma non troppo).

Questo suo dire e contraddirsi senza seguire un apparente filo logico la rende così deliziosamente femmina che non si può fare a meno di provare un sottile moto di invidia per i suoi colleghi che, frequentandola, avranno immediatamente l’impressione di essere davanti a una donna di cui pareva essersi smarrito lo stampo.

La immagino in casa, come dev’essere, al ritorno dal lavoro (una conquista femminile che vi abbiamo graziosamente accordato, ovviamente nei limiti delle possibilità che offre il vostro sesso) intenta a cucinare un amorevole, impeccabile pranzetto per i suoi cari mentre con l’altra mano rammenda calzini non dimenticando di dispensare i buoni, cari consigli della nonna che parevano perduti: “L’uomo si conquista a letto ma si tiene a tavola”, “Ricordatevi sempre che l’amore di una madre è incondizionato”, “Per le macchie di vino sulla tovaglia, subito del sale grosso!”

Quando il marito della signora, come tutti gli uomini del resto, è seduto davanti alla televisione a guardare la partita di calcio, mi immagino Laura completamente disinteressata, un sorriso benevolo stampato sul volto, a ricamare lenzuola; le donne, si sa, non capiscono un tubo né di pallone né di cose di maschi.

Avrà, lo immagino, in qualche momento della sua vita pensato di farsi bionda perché gli uomini impazziscono per le bionde, e pur essendo innegabilmente molto colta non fa mai una citazione particolarmente dotta in presenza del suo uomo perché, com’è logico, la donna deve sempre tenersi un passo indietro rispetto al padrone di casa.

Al volante dev’essere una catastrofe (donna al volante, pericolo costante!) ma nessuno se ne fa un cruccio: tutto è come dev’essere, e poco importa se fuori da un percorso conosciuto si perde spesso e volentieri non riuscendo ad orientarsi sulla mappa geografica perché si sa che le donne con le mappe non ci si raccapezzano, e questo fa sorridere noi uomini che abbiamo, innato, il senso di orientamento di Amundsen.

E quando va dal parrucchiere, cosa che immagino avvenga almeno due volte la settimana perché la donna deve sempre uscire di casa con una capigliatura impeccabile, dev’esser affascinante sentirla scambiare ricette di cucina e consigli di bellezza con le sue amiche. Altri oggetti di conversazione, in quanto donna, non sarebbero consentiti. Meno che mai discorsi di politica, visto che è evidente da millenni che le opinioni delle donne in questo campo non sono mai personali, ma semmai mutuate dal maschio cui, per natura, è demandata la facoltà di occuparsene.

E che piccola, sottile malinconia deve incresparle leggermente il labbro superiore alla vista delle prime, invisibili rughe prontamente combattute con l’aiuto di una crema, o all’apparire di quello che da sempre è il problema principe della donna: le smagliature.

Che deliziosi, semplici esserini, le donne!

Ha visto, senatrice Allegrini, quanti stereotipi sessisti sono riuscito ad infilare in poche righe? Lei, mi perdoni se glielo dico, ferma com’è a “sono amica dei gay dei quali apprezzo la sensibilità” al mio confronto è una principiante.

Lasci che le suggerisca alcune variazioni per future interviste. Può sempre cominciare con “sono amica dei gay”, va benissimo, ma a rotazione aggiunga: amano la moda, adorano ballare, tengono le case pulitissime, sono i migliori amici del gentil sesso, nessuno sa accostare i colori come loro, detestano la volgarità, hanno un gusto invidiabile per l’arredamento, adorano i film in bianco e nero, sono sempre aggiornati sulle ultime tendenze, sono molto colti, impazziscono per l’opera, si figuri mi accompagnano a scegliere le scarpe, conoscono i nomi di tutte le attrici, sanno ascoltare come nessuno, amano gli animali, posso raccontar loro tutto ma proprio tutto.

Può continuare liberamente sulla falsariga che le ho suggerito, a patto che accluda sempre una particella avversativa, quel “ma” che appare nella sua intervista e che lascia sottindere, poi neanche troppo, un fondo di razzismo sessista. Tu guarda i gentili voleri del fato, proprio lo stesso fondo di razzismo sessista che ha funestato per due millenni la vita di miliardi di donne.

Oh, non mi fraintenda: io non ho nulla contro gli eterosessuali. Anzi, in tutta franchezza e in virtù della sensibile amicizia che pubblicamente ammetti, mi permetto di darti del tu e ti confido un particolare: molti dei miei migliori amici sono eterosessuali, ma quando si baciano in pubblico, quando organizzano matrimoni con la sposa in bianco e l’organo e i lauti banchetti, quando spingono in strada le carrozzine con dentro i tanto desiderati pargoli, ecco, lo ammetto, ho come un leggero senso di fastidio. Voglio dire… tra quattro mura fate un po’ quello che volete, ma perché ostentare il vostro stile di vita?

Alfonso Antoniozzi

 

8 settembre, 2011 - 17.10