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Morto il grande intellettuale italiano. Il ricordo del mondo politico

Addio Andrea Zanzotto

- E’ morto oggi Andrea Zanzotto, poeta italiano, più volte vicino al Nobel per la letteratura.

Ricoverato ieri all’ospedale Conegliano Veneto, l’artista si è spento alle 10.30 per un collasso cardiocircolatorio.

Il 10 ottobre scorso aveva compiuto 90 anni.

Nato a Pieve di Soligo nel 1921, il poeta partecipò alla Resistenza nella fila di Giustizia e Libertà, occupandosi del settore stampa e propaganda.

Fu proprio l’esperienza partigiana e l’attaccamento al suo territorio ad influenzare maggiormente la sua opera, trattando temi sociali, politici e ambientali.

Finita la guerra emigrò in Svizzera e in Francia e ritornando in Italia alla fine del 1947 ripartendo dal punto in cui aveva lasciato, l’insegnamento. La sua produzione artistica iniziò da giovane e fu decisiva la sua partecipazione al premio di san Babila, nel 1950, che vinse il primo premio per una serie di scritti poetici che saranno pubblicati l’anno dopo con il titolo “Dietro il paesaggio”. Tra la giuria figuravano i più grandi poeti italiani dell’epoca: Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sinisgalli e Sereni.

Zanzotto venne intervistato dal Tg3 il giorno del suo compleanno nella sua casa di Soligo e alla domanda: “Che cosa si capisce della vita dopo 90 anni?”, “Niente – aveva risposto – per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne 900 di anni…”.

Luciano Cecchinel, considerato dal poeta il suo erede, ha commentato: “Non ho nulla da dire. Avevo sentito per telefono Andrea tre giorni fa – spiega – e l’avevo sentito in difficoltà, come però era capitato altre volte. Nulla lasciava presagire al peggio”.

Giancarlo Galan, ministro per i Beni e le attività culturali, dopo aver appreso la spiacevole notizia, dichiara che “il cittadino Andrea Zanzotto ha cessato di vivere, la sua poesia invece sarà immortale. L’arte di Andrea Zanzotto – continua il ministro – , poeta sempre, è il dono di uno stile inimitabile che ti porta a contatto con la vita, la natura, la storia, attraverso uno speciale linguaggio”. “C’è un solo modo di onorarlo – conclude Galan -, di ricordarlo: leggere le sue poesie”.

In lutto anche la politica e la cultura . Per il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi “la scomparsa di Andrea sottrae alla cultura italiana una delle più fervide intelligenze e a coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, una presenza immanente. Di lui voglio soprattutto ricordare – conclude Sacconi – quel messaggio eterno per cui il futuro ha necessariamente un cuore antico, rivolgendomi in particolare alla sua amata consorte con un pensiero affettuoso”.

Proprio la moglie dell’autore ha partecipato alla realizzazione di un volume di inediti sul grande poeta.

 

18 ottobre, 2011 - 18.04