Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Economia - Lo annuncia l'ad Marchionne in una lettera a Emma Marcegaglia

Fiat fuori da Confindustria

Sergio Marchionne

Fiat fuori da Confindustria entro il 2012.

Lo annuncia l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, in una lettera inviata al presidente Emma Marcegaglia.

“Cara Emma – scrive Marchionne – negli ultimi mesi, dopo anni di immobilismo, nel nostro Paese sono state prese due importanti decisioni con l’obiettivo di creare le condizioni per il rilancio del sistema economico. Mi riferisco all’accordo interconfederale del 28 giugno, di cui Confindustria è stata promotrice,  ma soprattutto all’approvazione da parte del Parlamento dell’articolo 8 che prevede importanti strumenti di flessibilità oltre all’estensione della validità dell’accordo interconfederale ad intese raggiunte prima del 28 giugno.

La Fiat – prosegue l’amministratore delegato – fin dal primo momento ha dichiarato a Governo, Confindustria e organizzazioni sindacali il pieno apprezzamento per i due provvedimenti  che avrebbero risolto molti punti nodali nei rapporti sindacali garantendo le certezze necessarie per lo  sviluppo economico del nostro Paese.

Questo nuovo quadro di riferimento, in un momento  di particolare difficoltà dell’economia mondiale, avrebbe permesso a tutte le imprese italiane di affrontare la competizione internazionale in condizioni meno sfavorevoli rispetto a quelle dei concorrenti. Ma con la firma dell’accordo interconfederale del 21 settembre è iniziato un acceso dibattito che, con  prese di  posizione contraddittorie e addirittura  con dichiarazioni di volontà di  evitare l’applicazione degli accordi nella prassi quotidiana, ha fortemente ridimensionato le aspettative sull’efficacia dell’articolo 8.

Si rischia quindi di  snaturare l’impianto previsto  dalla nuova legge e di limitare fortemente la flessibilità gestionale”.

Marchionne ricorda che “Fiat è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti in trenta paesi e non può  permettersi  di operare in  Italia in un  quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato.

Per queste ragioni – continua -  che non sono politiche e che non hanno nessun collegamento con i nostri futuri piani di investimento, ti confermo che,  come  preannunciato nella lettera del  30 giugno scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio 2012”.

Marchionne ha inoltre affermato che il gruppo starebbe vagliano l’ipotesi la collaborazione con organizzazioni territoriali di Confindustria, in particolare l’Unione industriale di Torino. “Stiamo valutando  la possibilità di collaborare, in forme da  concordare,  con alcune organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l’Unione Industriale di Torino. Da parte nostra, utilizzeremo la libertà di azione applicando in modo  rigoroso le  nuove disposizioni legislative.

I rapporti  con  i nostri dipendenti  e  con le organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare  alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco.

E’ una decisione importante, che abbiamo valutato con grande serietà e attenzione, alla quale non possiamo sottrarci – conclude Marchionne – perché non intendiamo  rinunciare a essere protagonisti nello sviluppo industriale del nostro Paese“.

 

3 ottobre, 2011 - 10.48